“Ali”

Sorpresa!

Non ho dubbi sul fatto che il cioccolato sia una realtà sublime nella quale unendo un dono di natura all’arte umana si raggiunge una potenzialità di estasi sensoriale che non ha eguali… eccetera… Ma trovare la connessione tra cioccolato e resurrezione è un po’ più difficile! Eppure se a internet dici “Pasqua” lui ti risponde con milioni di uova… e di coniglietti!
Con i coniglietti non mi ci metto neppure, ma con l’uovo di cioccolato… ci provo.
Effettivamente il cioccolato disorienta e l’indizio certamente va cercato nell’uovo che già nel medioevo (chissà come facevano a vivere senza cioccolato?!) era diventato un simbolo della resurrezione. C’è da considerare anche il fatto che nessun vangelo ci racconta della resurrezione. Ci racconta del Risorto e dei suoi incontri con le donne e i discepoli, ma (ovviamente) non ci parla della resurrezione. Perché quello che noi chiamiamo “resurrezione” è un concetto, lui invece è una persona viva! E dunque, con tutto il rispetto per le opere d’arte, tutti quelli che hanno tentato di rappresentare la resurrezione sono riusciti a partorire immagini che fanno cascare le braccia… e magari anche la fede!
Dunque fin dai primi secoli si sono cercati dei simboli per  indicare la resurrezione. E l’uovo in maniera singolare parla di una vita nuova, addirittura una vita che sembra uscire da una pietra! …quasi da un sepolcro!
Certo è che ogni vita nuova è imprevedibile. Nessuno può conoscere chi nascerà prima che sia nato! Una vita nuova è – appunto – nuova! Prima non si era mai vista! Non solo. La sorpresa presuppone sempre un certo timore: da questo guscio uscirà un pulcino o un serpente?
Nel momento storico che stiamo vivendo abbiamo una grande paura della novità… e della vita nuova! Siamo preoccupati di difendere accanitamente ciò che abbiamo o addirittura ciò che abbiamo ricevuto dal passato e che vediamo andare inesorabilmente in frantumi sotto i nostri occhi. Viviamo forse in un giovedì o venerdì santo della storia… Ma se ci sarà un domani, se ci sarà un passaggio, se ci sarà una Pasqua, certamente sarà una vita nuova, inaspettata e imprevedibile, unicamente da ricevere come dono!
Durante la Quaresima siamo usciti dalla chiesa deponendo i nostri sassi all’altare accompagnati delle note dell’Alleluia forse più famoso del mondo. Ora si tratta di cantarlo, ma mi permetto di dire che facciamo fatica a farlo. Perché viviamo in un mondo incatenato e paralizzato dall’incertezza, dalla paura, dall’ossessione dell’autodifesa… e quindi incapace di aprirsi alla vita e di trasmettere vita.
Che rivoluzione meravigliosa potrebbe accadere se tutti i cristiani del mondo sapessero semplicemente cantare Alleluia cioè essere sbalorditi dalla sorpresa che Dio ci ha fatto: Gesù è risorto! Sì, proprio quello che noi abbiamo ucciso!
Non so chi sia stato ad inventare la sorpresa nell’uovo di cioccolato e se avesse un’intenzione puramente commerciale, ma bisogna riconoscere che l’idea è geniale, forse addirittura teologica.
Buona Pasqua con l’augurio di essere sorpresi dalla Vita!
don Lorenzo

La sedicesima stazione

Sono per la tradizione quattordici fino al sepolcro. Raccontano di un amore eccessivo e smisurato. Via Crucis: la quindicesima è già annuncio di Resurrezione. In quaresima, quando al venerdì le si percorre tutte invocando “Santa Mater deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuor”, ci pare di stonare: già risorto! È troppo in anticipo. Non è il momento siamo ancora sotto il peso di quel legno.
È successo un venerdì. L’ultimo della preghiera di donne alle tre del pomeriggio. Due amiche dopo la quindicesima si sono disposte con le candele in mano pronte per una nuova stazione. Le pagine del libretto le avevamo esaurite, le slides con le immagini erano finite! Dopo la resurrezione non ci sono più stazioni da contemplare! La sedicesima stazione non c’è. Sorrisi e poche parole per commentare un gesto imbarazzante, nato dalla preghiera intensa e forse da un eccessivo slancio di devozione.
Ma poi proprio quest’eccesso ha aperto la strada! Grazie sempre a delle donne come allora!
Beata la sedicesima stazione che racconta il profumo del Giardino della Resurrezione. Mi sono detto: “è tempo di andare oltre! Niente imbarazzo!”. Pasqua è vita nel Giardino. Finalmente all’aria aperta nel profumo di gesti nuovi e riti sciolti dagli impacci del già noto! Oltre la croce. La Quaresima così tanto preparata come una occasione favorevole ha le note dell’ALLELUIA già dentro: ma il tempo di Pasqua è varcare la soglia senza più trattenersi!
Due immagini.
La prima. Pregare alla finestra. In questi giorni si comincia ad aprire le nostre finestre. I piedi sono ben saldi nella casa ma lo sguardo va oltre. Si è risucchiati fuori, ci sorprende il cielo. Anche Sara nel libro di Tobia prega alla finestra: che bella preghiera! È passaggio dalla depressione all’ innamoramento. Dalla disperazione (vuole togliersi la vita) alla cura (pensa al dolore del padre). Pregare alla finestra è far entrare l’energia della vita che sorprende e non si arrende! Pregare alla finestra è farsi accarezzare dallo Spirito che non sopporta le chiusure. Ecco da Pasqua proviamo la preghiera della finestra: quella che invita ad aprire, a dare luce, ad amare con lo sguardo. Anche il nostro papa la vive tutte le domeniche.
La seconda. Spezzare il vaso prezioso. Come di un segreto che non si può più contenere! Come di un profumo che se lo lasci dentro si secca! Non è più buono per nessuno. Anche Maria di Betania infrange il suo vaso: olio prezioso assai costoso. Niente viene trattenuto più: l’affetto si manifesta! Pasqua è lo spezzare che profuma. È dare libertà a quel tesoro prezioso che si restringe fino a sparire se lo trattieni. Maria rompe il vaso di alabastro: “Lasciala fare!” dice Gesù. Non ha più senso conservare, ora è tempo di “dare vita”.
don Giuseppe

Non ci ardeva forse il cuore?

Carissimi, per me questa è la prima S. Pasqua che passo tra voi, e certamente il primo sentimento che desidero esprimervi è di un sincero Grazie per l’accoglienza, il calore e la simpatia che avete donato ad un uomo della Curia, come sono io ( …eheheh…).
Poi ho pensato cosa scrivervi come augurio di Pasqua; avevo immaginato di fare un articolo partendo dai sassolini della quaresima…… poi tenendo conto dell’Alleluia di Haendel solo musicato alla fine di ogni S. Messa festiva in quaresima (quando si riusciva…..eheheh), poi però mi sono soffermato sul fatto stesso della Pasqua e allora mi sono fatto ispirare da questo quadro di Caspar D. Friedrich dal titolo “mattino di Pasqua”. Il paesaggio si riempie di elementi simbolici che riguardano l’aspetto mistico della vita: il campo arato sulla collina rappresenta la morte; la grandiosità dell’apparire del sole, che buca e tinge il cielo, uniformemente velato dalla nebbia mattutina esprime la meraviglia del risorgere della potenza Divina. Fra le due quinte naturali di piante scheletriche, tre donne, dal capo coperto e viste di spalle. Chi sono? Potrebbero semplicemente sottolineare che vanno verso la Chiesa per la S. Messa, oppure potrebbero anche simboleggiare le tre Marie, che si recarono al sepolcro la mattina della Resurrezione di Cristo; oppure essere viandanti, sorprese lungo il cammino, come i discepoli di Emmaus.
Proprio questo mi è piaciuto, il fatto che non è identificabile con precisione, così come ognuno di noi che è certamente in un momento della sua vita…. Chi è per me oggi il Risorto? È il compagno di viaggio che sta con me, oppure vado al sepolcro con affetto per Gesù ma anche con qualche dubbio su come è oggi la Chiesa, o ancora viandante con il dubbio su Dio vedendo oggi la realtà o per qualcosa che mi è capitato e che mi fa male… in ogni caso, in ogni situazione però c’è la bellezza che le donne vanno insieme, come le stesse donne nel Vangelo, oppure come Andrea e Pietro insieme al sepolcro subito dopo aver avuto l’annuncio dalle stesse donne, o ancora come i due discepoli di Emmaus: è la bellezza di essere Chiesa… certamente l’incontro con Gesù è personale ma solo insieme si può camminare verso Gesù…
L’augurio che faccio a tutti noi è proprio questo: possa ognuno di noi desiderare sempre di condividere la propria fede con i fratelli e le sorelle che gli vivono accanto: in famiglia, a scuola o al lavoro, nella nostra comunità cristiana, nell’amicizia…. Possiamo proprio aver voglia di dirci vicendevolmente: non ci ardeva forse il cuore? Possiamo crescere anche nella nostra Comunità Pastorale con il desiderio di comunicarci l’Amore di Dio, così da organizzare tanti eventi e momenti comunitari nel nome del Signore Risorto.
Auguri, di cuore….
don Paolo

PREGHIERE DEI FEDELI

Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.

Si ridesti di gioia la terra inondata da nuovo fulgore. Sorgi Signore della storia e regala il Tuo potente respiro alla nostra terra liberandola dai mali e dalle tristezze. Ti preghiamo.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte. Sorgi Signore della Vita e offri il riscatto a tutte le vittime delle ingiustizie, a tutte le persone schiave della prepotenza altrui, a tutti gli orfani abbandonati. Ti preghiamo.
Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. Sorgi Signore della libertà e rendi fraterni i nostri incontri, benedici le nostre assemblee in canto, ricolma di gioia i cuori dei nostri anziani, attira a Te i nostri amici più piccoli. Ti preghiamo.
Ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi. Sorgi Signore dello Spirito che fa nuove tutte le cose e feconda le famiglie della nostra Italia perché facciano spazio al dono di nuovi figli e figlie. Ti preghiamo.
Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. Sorgi Signore del Paradiso e abbraccia tutti i nostri amici e parenti defunti.  Ti preghiamo.

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