…ma anche no!
È vero: nessuno di noi può dire con certezza cosa accadrà domani. Cercando di prevedere il futuro a volte ci arrendiamo dicendo: “ci vorrebbe la sfera di cristallo!” perché capita che le variabili da considerare siano tante e ci sembra molto difficile fare previsioni. Ma d’altra parte chiudere gli occhi sulle evidenze che ci vengono incontro può essere addirittura un peccato! Spesso non ci vuole né la sfera di cristallo né chissà quale dono soprannaturale, bisogna solo dire le cose come sono e rinunciare alle abitudini che ci danno false sicurezze.
Il mondo cambia velocemente e la Chiesa (a dispetto dei luoghi comuni) ancora più velocemente!
Durante le domeniche di gennaio ho “spaventato” un po’ i genitori dei ragazzi del catechismo, ora lo faccio con tutti: lo sapete come sarà la Chiesa tra 10 anni?! Probabilmente metà delle Parrocchie saranno chiuse. Se non per mancanza di preti (nei prossimi 6 anni saranno ordinati circa 10 preti all’anno per 1107 Parrocchie), accadrà per mancanza di soldi (le offerte che si raccolgono non coprono neanche la metà delle spese ordinarie!).
Bene… di fronte a questo che si fa?! Facciamo finta di non saperlo?!
Il nostro Consiglio Pastorale sta cercando di pensare a come “investire” per il futuro sia in termini economici che pastorali. Ma tutti i fedeli sono chiamati ad essere consapevoli, a ragionare… e a pregare! Perché la Chiesa è certamente in buone mani (è il Signore che la guida!), ma occorre essere attenti alla sua voce per evitare di arroccarsi in abitudini che erano buone ieri, ma oggi non hanno più motivo di esistere, e rischiare di non vedere la novità che ci chiama ad essere suoi testimoni in modo evangelico e luminoso!
Niente sfera di cristallo, ma apertura concreta alla voce dello Spirito!
don Lorenzo
LE DITA DELLA MANO
Giovane che sogni un futuro diverso, dalle tue mani nasce il domani, dalle tue mani può venire la pace. Ma come fare concretamente?
Al pollice, il dito più vicino al cuore, corrisponde la preghiera, che fa pulsare la vita. Può sembrare una realtà astratta, lontana dalla concretezza dei problemi. Invece la preghiera è il primo ingrediente, quello fondamentale, perché da soli non ce la facciamo. Non siamo onnipotenti e, quando qualcuno crede di esserlo, fallisce miseramente. Chi prega matura dentro e sa alzare lo sguardo verso l’alto, ricordandosi di essere fatto per il cielo.
Ora guardiamo al secondo dito, l’indice. Con esso indichiamo qualcosa agli altri. Gli altri, la comunità, ecco il secondo ingrediente. Amici, non lasciate che la vostra gioventù sia rovinata dalla solitudine e dalla chiusura. La virtualità non basta, non possiamo accontentarci di interfacciarci con persone lontane o persino finte. La vita non si tocca con un dito sullo schermo. È triste vedere giovani che stanno ore davanti a un telefono: dopo che si sono specchiati, li guardi in faccia e vedi che non sorridono, lo sguardo è diventato stanco e annoiato. Niente e nessuno può sostituire la forza dell’insieme, la luce degli occhi, la gioia della condivisione!
Preghiera, comunità; arriviamo al dito centrale, che si eleva al di sopra degli altri quasi a ricordarci qualcosa di imprescindibile. È l’ingrediente fondamentale: l’onestà! Essere cristiani è testimoniare Cristo. Ora, il primo modo per farlo è vivere rettamente, come Lui vuole. Ciò significa non lasciarsi imbrigliare nei lacci della corruzione. Il cristiano non può che essere onesto, altrimenti tradisce la sua identità.
Siamo al quarto dito, l’anulare. Lì si mettono le fedi nuziali. Ma, se ci pensate, l’anulare è anche il dito più debole, quello che fa più fatica ad alzarsi. Ci ricorda che i grandi traguardi della vita, l’amore anzitutto, passano attraverso fragilità, fatiche e difficoltà. Ma, nelle nostre fragilità, nelle crisi qual è la forza che ci fa andare avanti? Il perdono. Perché perdonare vuol dire saper ricominciare. Perdonare non significa dimenticare il passato, ma non rassegnarsi al fatto che si ripeta. È cambiare il corso della storia. È rialzare chi è caduto. È accettare l’idea che nessuno è perfetto e che non solo io, ma tutti quanti, hanno il diritto di poter ripartire.
Siamo all’ultimo dito, il più piccolo. Tu potresti dire: sono poca cosa e il bene che posso fare è una goccia nel mare. Ma è proprio la piccolezza, il farsi piccoli che attira Dio. C’è una parola chiave in questo senso: servizio. Chi serve si fa piccolo. Come un minuscolo seme, sembra sparire nella terra e invece porta frutto. Secondo Gesù il servizio è il potere che trasforma il mondo. Allora la piccola domanda che puoi legarti al dito ogni giorno è: Io, cosa posso fare per gli altri? Vorrei dirvi un’ultima cosa: non scoraggiatevi mai! Gesù crede in voi e non vi lascia mai soli.
Papa Francesco ai giovani del Congo
PREGHIERE DEI FEDELI
Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, Signore la tua misericordia.
Liberaci per il tuo amore e facci trovare grazia. Dio di misericordia ascolta le suppliche di tutti coloro che sono segnati dal terremoto in Turchia e Siria, dà forza ai superstiti, benedici i feriti e accogli in cielo le vittime di questa sciagura. Ti preghiamo.
Abbiamo peccato con i nostri padri. Dio di misericordia ti confessiamo la nostra poca fede nel perdono, spesso rimaniamo logorati dal risentimento: insegnaci ad accostarci con fiducia al sacramento della riconciliazione. Ti preghiamo.
Affinché noi portiamo frutti per Dio. Dio di misericordia ti ringraziamo per il canto e la musica che ci hai regalato in particolare in questa settimana e ti offriamo la lode per tutti i tuoi benefici: insegnaci a respingere la tristezza dell’anima. Ti preghiamo.
Neanche io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più. Dio di misericordia ti affidiamo i nostri fratelli e sorelle in carcere, le persone schiave della prostituzione, coloro che non riescono a perdonarsi: manda il tuo Santo Spirito di rinascita. Ti preghiamo.
Ora, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati. Per Moroni Claudio e tutti i nostri defunti che godono della libertà in Dio nel cielo in particolare… Ti preghiamo.
Gita al lago di Como
Prosegue la proposta dei lunedì per il super gruppo NICODEMO, allargata a tutti gli amanti dell’arte e della spiritualità. È il terzo viaggio che tocca paesi vicini e capolavori d’arte immersi nello Spirito.
LUNEDÌ 20 febbraio