“Non abbiamo fatto in tempo ad uscire dalla pandemia… e adesso anche la guerra!”: è una specie di ritornello da bar o parrucchiera… ma anche da chiesa e oratorio! E così tutti ci sentiamo legittimati a lamentarci (con i russi o con il padre eterno?!) quasi che la guerra la stessimo combattendo e subendo noi.
Ma che problemi abbiamo noi?! A qualche aumento in bolletta in realtà siamo abituati da sempre… Se poi magicamente qualcuno decidesse di farci vedere dello sport al posto dei servizi sulla guerra in TV, nel giro di due o tre giorni non ci lamenteremmo nemmeno più di nulla. Chi è indignato in questo momento della guerra in Afghanistan o nello Yemen o in Siria o Etiopia… ci sono almeno 59 guerre in corso nel mondo oggi! Ci sono quasi 100 milioni di profughi, ma alcuni abbiamo deciso che è meglio che muoiano in mare o nel gelo delle foreste della rotta balcanica. Ci lamentiamo solo di ciò che ci dà fastidio. Basterebbe non guardare e andremmo avanti con la nostra vita “tranquilla”. Questa guerra rischia di rovinarci anche la festa di Pasqua… che bello se facessero un po’ di tregua per lasciarci mangiare agnello e colomba in “santa pace”!
Rischiamo di essere veramente orribili!!!!
Cosa vuole dire celebrare la Pasqua? “Va’ dai miei fratelli e di’ loro… Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!»”. Sembra proprio tutto alla rovescia!
Ecco chi è un cristiano: uno che ha nel cuore una notizia così meravigliosa e sconvolgente che l’unica sua preoccupazione è quella di portarla al mondo intero!
Rischiamo di essere schiacciati dalle notizie (drammatiche) anziché essere noi a portare l’unica vera notizia di salvezza! Rischiamo di cadere nella lamentosità anziché essere portatori di gioia! Ogni cristiano dovrebbe essere come un megafono che grida agli uomini notizie che salvano!
“Annunciamo la tua morte”.
Proprio così: Gesù è stato ucciso con violenza e ingiustizia. Già sarebbe notizia strabiliante la vittoria sulla morte naturale, ma per chi è stato ucciso, la morte di Gesù è qualcosa di molto più potente: Dio ha subito la stessa sorte… Per il debole che viene oppresso, per il giusto che viene condannato… la morte di Gesù è buona notizia che non possiamo non portare!
“Proclamiamo la tua resurrezione”.
Questa è la notizia di oggi (altro che quieto vivere con gita fuori porta e coniglietti di cioccolato!!!) “non era possibile – proclama Pietro – che la morte tenesse in suo potere Gesù!”: il potere della morte è stato annullato, spazzato via per sempre! E noi continuiamo a vivere temendo chi ci minaccia di morte?! Pensando che chi ha più armi vince?! Dov’è finita la nostra fede?!
“Nell’attesa della sua venuta”.
Il Risorto dice a Maria: “non mi trattenere, ma va’ dai miei fratelli”. Il Risorto non è nelle nostre mani! Tutta la storia dell’universo dal giorno della resurrezione di Gesù fino alla fine del mondo è quella corsa di Maria che ha la grande notizia da portare “ho visto il Signore”, ve lo assicuro, non sono impazzita, sta arrivando, vi aspetta in Galilea… Questo è ciò che deve gridare ogni cristiano… col megafono!
don Lorenzo
OLTRE LA CROCE
A volte pare che abbiamo messo un punto fisso dopo la morte in croce di Gesù. Come se anche noi abbiamo piantato un chiodo su quel legno, tra la carne di Gesù e la nostra storia. È come se vogliamo rimanere sempre lì. Possiamo andare oltre?
Tutto l’amore di Dio è scritto in quell’evento di venerdì: ma siamo sicuri che si esaurisca tutto lì? Con le celebrazioni della settimana autentica rinnoviamo la memoria di quella violenza inaudita, di quella sconfitta benefica, di quell’innocenza che guarisce: ma pare quasi un disco la cui puntina si è incantata. La melodia non va avanti, non passa oltre. C’è dell’altra musica in Dio anche per questi giorni di storia così inediti?
Sarà perché gli eventi strazianti della guerra sconvolgono i nostri occhi e la morte atroce spegne sempre più la speranza, sarà perché siamo cresciuti e abituati così, ma davvero non si può immaginare una salvezza che non passi dalla violenza, dal sacrificio, dal dolore? Diciamo a Dio: “Grazie del sacrificio di Gesù, ora può bastare quel sangue sparso. Sia mitezza la nuova strada della salvezza”.
Ora la gioia della Resurrezione può raggiungerci anche senza sofferenza, così come un dono che passa attraverso la mitezza dei sorrisi, l’accoglienza delle fragilità, il sostegno reciproco come fratelli e sorelle che passano breve tempo insieme su questa terra a fronte dell’immensa Eternità. Anche Gesù ci sorride al pensiero che veramente approdiamo al GIARDINO della RESURREZIONE: come bambini che desiderano “giocare e volersi bene” in pace e fiducia. È più che un augurio il mio, è più che una preghiera la nostra, è la voce dello Spirito Vivo.
don Giuseppe
PREGHIERE DEI FEDELI
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci Signore!
- “Un angelo del Signore rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa”: fa’ rotolare via, Signore, i massi che impediscono agli uomini e alle donne di oggi di accogliere il tuo vangelo, conduci le nazioni di tutta terra sulla via della pace, salva il mondo ferito da ingiustizie e tradimenti. Noi ti preghiamo.
- “Voi non abbiate paura!”: suscita in mezzo a noi, Signore, uomini e donne capaci di superare ogni paura per gridare, anche in questo momento di crisi, la speranza generata dalla tua Pasqua. Noi ti preghiamo.
- “È risorto, come aveva detto”: donaci una vita di risorti, piena di speranza, energia e carità, per essere tuoi testimoni nel mondo. Noi ti preghiamo.
- “Presto, andate a dire ai suoi discepoli: è risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea”: rendici tuoi testimoni credibili, sicuri nel seguire i tuoi passi perché certi che tu ci stai aspettando nel regno che hai preparato per noi, ti preghiamo.
- “Questo e il giorno che ha fatto il Signore”: La morte è vinta per sempre. Ti affidiamo i nostri fratelli e sorelle che la stanno attraversando: in particolare Lepore Adele e Maddalena Lopez e tutti i defunti delle nostre famiglie, ti preghiamo.