“Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?”. Ci sono diversi modi di farsi domande. Se gli scribi e i farisei avessero custodito questa domanda con intenzione sincera, probabilmente avrebbero potuto aprire gli occhi e accorgersi che Gesù era venuto anche per loro! Ma la loro domanda era già un giudizio, una condanna.
Custodire sinceramente una domanda significa essere disponibili a ricevere una risposta inaspettata, aprirsi alla novità, addirittura concepire qualcosa che sembrava inconcepibile! Appunto… persino la vita stessa!
Chi chiude le domande uccide. Alla fine così hanno fatto con Gesù.
Proprio ieri abbiamo ripreso gli incontri per giovani coppie, un segno grande di vita per tutta la Comunità: ci sono persone che si amano, che decidono di tenere aperta la domanda reciproca di bene per tutta la vita; giovani coppie che hanno bambini, ogni giorno sono provocati dalle domande dei lori piccoli e plasmano la loro vita per poter essere una risposta e… lasciare aperte le domande; ci sono famiglie che cercano risposte oltre i muri del loro appartamento, provano a non “appartarsi” ma a partecipare, fare amicizia tra loro… e chissà che l’amicizia non possa diventare presto comunione?!
Lasciamo che le domande ci “perseguitino” tutta la vita! Perché ogni domanda ci fa vivere. Se poi dietro tutte le domande della vita tu scoprissi che è proprio il Signore che ti sta parlando…
don Lorenzo
IL QUADRO NEL CASSETTO
Una Parola da custodire
Le dimensioni del dipinto sono impressionanti! Nella cappella della Chiesa di san Luigi dei Francesi questo quadro di Caravaggio lo devi cercare: è quasi nascosto. Si respira un’attrazione! La misericordia come luce dall’alto passa e tocca facendo lievitare il cuore. Si rimane come sospesi, incantati da una dolcezza che conquista. Tutto nel silenzio dove le mani parlano.
Quanta cura per le mani in questo quadro!
Mani che si allungano sicure come un ponte. Mani che si aggrovigliano pesanti tra le monete. Mani che si aggrappano inquiete allo sgabello. Mani che bussano stupite al proprio cuore. Mani che seguono docili come un’onda sulla riva. Mani che rimangono ermeticamente chiuse al passaggio della Grazia.
È la chiamata di Matteo. “Seguimi” dice il Cristo e Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, ne racconta gli effetti nei cuori di ciascuno di noi. Pietro, di spalle accanto al Cristo, è la Chiesa che invita alla stessa misericordiosa melodia, capace di scuotere il torpore dell’animo umano.
dG
PREGHIERE DEI FEDELI
Domenica della divina clemenza
Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, Signore, la tua misericordia.
- “Noi abbiamo peccato, noi presentiamo le nostre suppliche”: la Tua misericordia tocchi la nostra città in tutte le sue ferite nascoste, in tutte le sue divisioni che ci allontanano, in tutti i suoi malesseri che la rendono fredda e indifferente. Ti preghiamo.
- “Signore ascolta, Signore perdona, Signore guarda e agisci senza indugio”: la Tua misericordia splenda nelle nostre assemblee fraterne, nei nostri canti accorati, nella nostra preghiera fiduciosa. Ti preghiamo.
- “Rendo grazie a Colui che mi ha reso forte”: La Tua misericordia renda forte il cuore di tutti i genitori e gli insegnanti nella sfida educativa e sostenga l’opera preziosa di chi accompagna i giovani nel mondo del lavoro. Ti preghiamo.
- “Seguimi. Ed egli si alzò e lo seguì”: La Tua misericordia attiri ad una vita onesta e libera dal male tutti i carcerati e quelli che hanno commesso gravi crimini. Ti preghiamo
- “Molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù”: la Tua misericordia sia ispirazione per gli artisti e tutti coloro che onorano l’uomo nella sua bellezza e dignità. Ti preghiamo.
- “Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio” affidiamo Maria Cirillo, Maria C… e per tutti i defunti.. Ti preghiamo.