“Ali”

È il Signore che mi vuole qui!

Roberta era una giovane che ha partecipato a “Giovani e Missione”. Lei aveva scelto, ma poi… è stato il Signore a sceglierla! E così: ecco la lettera di suor Roberta!

Il senso della mia presenza? Essere balsamo per le ferite di questi poveri. Voglio trasmettere loro la tenerezza di Dio, che io per prima ho vissuto. Da piccola non avrei mai immaginato di diventare suora. Sentivo di voler fare qualcosa per gli altri, e per questo ho scelto di studiare Medicina. Ma diventare suora proprio non ci pensavo. Tanto meno di vivere in Bangladesh. Eppure questo è diventato il Paese che Dio ha scelto per me per compiere la sua missione. Ho fatto un’esperienza con Giovani e Missione e sono stata mandata proprio in Bangladesh. Qui ho conosciuto le missionarie dell’Immacolata e ho capito che il loro modo di dare la vita per il Signore era quello che più combaciava con il mio desiderio di essere missionaria e medico per i poveri, per gli ultimi. In seguito per obbedienza ho accettato il Bangladesh come destinazione missionaria e il lavoro in ospedale, qui al Damien Hospital di Khulna.

Prima di entrare in convento volevo diventare un medico di famiglia e operare in un dispensario nei villaggi. Invece sono qui in città e ho accolto questa destinazione come un dono dello Spirito Santo. Io non ho scelto nulla e ho avuto la responsabilità di guidare un ospedale dopo appena un anno e mezzo di missione. Mi sembrava una cosa tanto più grande di me. Considerando tutto quello che è avvenuto in questi anni, penso che ci sia una speciale benedizione su questo ospedale, che ci permette di andare avanti seppur con grandi difficoltà.

Sono nata lo stesso anno in cui il Bangladesh è diventato indipendente. Ciò che più porto nel cuore è che dopo la prima esperienza giovanile in Bangladesh, ho abbandonato tutto per essere una missionaria. E il Signore ha mantenuto la promessa di farmi ritornare nel luogo in cui mi ero innamorata di lui. La terra in cui per me tutto è iniziato è la terra in cui sono stata chiamata a dare la mia vita per questa gente. Speriamo che duri ancora a lungo.

Nel 1998 l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che la lebbra era stata debellata. Ma così non è per il Bangladesh. In quel momento è cessato l’interesse mondiale per la lebbra e nessuno si è più occupato di ricerca, cura e diagnosi della malattia. La nostra è stata l’unica struttura che ha continuato il servizio per i malati in tutto il Paese.

Oggi subiamo gli effetti negativi di quel calo di interesse. Ogni anno rinveniamo nuovi casi di contagio avvenuto in passato e disabilità gravi causate dal morbo. Le cure sono aperte a tutti in maniera indistinta – cristiani, musulmani e indù – senza discriminazione. Non chiediamo neanche a quale religione appartengono. Lo staff è interreligioso e composto da 35 dipendenti – 10 persone che lavorano in ospedale e altri che girano nei centri in cui curiamo anche la Tbc – più tre suore. Il nostro lavoro si svolge principalmente sul territorio e i pazienti vengono curati in ambulatori locali in cui assumono i farmaci. Solo i casi più gravi vengono ricoverati.

È il Signore che mi vuole qui e mi dà la forza di portare avanti questo compito che è molto più grande di me e delle mie capacità. Sono in Bangladesh, agli estremi confini della terra, al confine con la foresta del Bengala, a curare gli ultimi della terra, perché dei malati di lebbra non si cura nessuno. Questa consapevolezza mi rafforza ogni giorno. Di fronte allo stupore della popolazione bengalese, per cui è difficile comprendere come mai una donna non sposata abbia abbandonato la propria terra, è gratificante sapere che qualche malato considera questo ospedale come una seconda casa. Nel nostro essere qui non c’è alcun tentativo di conversione. Portiamo la speranza, uno stile di vita diverso e aiuto agli ultimi.

Suor Roberta Pignone

Lunedì 31 ore 20.30 a Montesiro concluderemo il mese di maggio con una

Messa da don Piero!

Chi non ha la possibilità di andarci con un mezzo proprio potrà prenotare il viaggio in pullman (€ 10.00 – partenza ore 19.00) telefonando in segreteria

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