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2021-05-17

Lunedì 17 maggio

Don Maurizio Memini

Misteri Gaudiosi

Vangelo LUCA 1, 46 – 56

Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome;

di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,

come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

LO SGUARDO DI MARIA

Maria ci guarda in modo tale che uno si sente accolto nel suo grembo. Ella ci insegna che «l’unica forza capace di conquistare il cuore degli uomini è la tenerezza di Dio. Ciò che incanta e attrae, ciò che piega e vince, ciò che apre e scioglie dalle catene non è la forza degli strumenti o la durezza della legge, bensì la debolezza onnipotente dell’amore divino, è la forza irresistibile della sua dolcezza e la promessa irreversibile della sua misericordia. Quello che la vostra gente cerca negli occhi di Maria è «un grembo in cui gli uomini, sempre orfani e diseredati, vanno cercando una protezione, una casa». E questo è legato al suo modo di guardare: lo spazio che i suoi occhi aprono è quello di un grembo, non quello di un tribunale o di un consultorio “professionale”. Se qualche volta notate che si è indurito il vostro sguardo – per il lavoro, per la stanchezza… succede a tutti -, che quando avvicinate la gente provate fastidio o non provate nulla, fermatevi e guardate di nuovo a lei, guardatela con gli occhi dei più piccoli della vostra gente, che mendicano un grembo, ed Ella vi purificherà lo sguardo da ogni “cataratta” che non lascia vedere Cristo nelle anime, vi guarirà da ogni miopia che rende fastidiosi i bisogni della gente, che sono quelli del Signore incarnato, e vi guarirà da ogni presbiopia che si perde i dettagli, la nota scritta “in piccolo”, dove si giocano le realtà importanti della vita della Chiesa e della famiglia. Lo sguardo della Madonna guarisce.

Un altro “modo di guardare di Maria” è legato al tessuto: Maria osserva “tessendo”, vedendo come può combinare a fin di bene tutte le cose che la vostra gente le porta. La misericordia fa la stessa cosa con noi: non ci “dipinge” dall’esterno una faccia da buoni, non ci fa il Photoshop, ma con i medesimi fili delle nostre miserie – con quelli! – e dei nostri peccati – con quelli! –, intessuti con amore di Padre, ci tesse in modo tale che la nostra anima si rinnova recuperando la sua vera immagine, quella di Gesù. Siate, pertanto, sacerdoti «capaci di imitare questa libertà di Dio, scegliendo ciò che è umile per manifestare la maestà del suo volto, e capaci di imitare questa pazienza divina nel tessere, col filo sottile dell’umanità che incontrate, quell’uomo nuovo che il vostro Paese attende.

Il terzo modo – in cui guarda la Madonna – è quello dell’attenzione: Maria osserva con attenzione, si dedica tutta e si coinvolge interamente con chi ha di fronte, come una madre quando è tutta occhi per il suo figlioletto che le racconta qualcosa. E anche le mamme quando il bambino è molto piccolo, imitano la voce del figliolo per fargli uscire le parole: si fanno piccole. Un sacerdote, un prete che si rende impermeabile agli sguardi è chiuso in sé stesso. «Custodire in noi ognuno di loro, conservandoli nel cuore, proteggendoli. Solo una Chiesa capace di proteggere il volto degli uomini che bussano alla sua porta è capace di parlare loro di Dio». Se tu non sei capace di custodire il volto degli uomini che ti bussano alla porta, non sarai capace di parlare loro di Dio. «Se non decifriamo le loro sofferenze, se non ci rendiamo conto delle loro necessità, nulla potremo offrire loro.

Papa Francesco giubileo della misericordia ai sacerdoti