Mercoledì 5 maggio
Don Franco Roggiani
Misteri Gloriosi
Prima Corinti 15,1 – 11
Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano! A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto. Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
TOCCARE LA CARNE DI CRISTO
Riconoscete dunque ciò che fate. Imitate ciò che celebrate perché partecipando al mistero della morte e risurrezione del Signore, portiate la morte di Cristo nelle vostre membra e camminiate con Lui in novità di vita. Un presbitero che ha studiato forse tanta teologia e ha fatto una, due, tre lauree ma non ha imparato a portare la Croce di Cristo, non serve. Sarà un buon accademico, un buon professore, ma non un sacerdote.
Con il Battesimo aggregherete nuovi fedeli al Popolo di Dio. Con il Sacramento della Penitenza rimetterete i peccati nel nome di Cristo e della Chiesa. Per favore, vi chiedo in nome di Cristo e della Chiesa di essere misericordiosi, sempre; di non caricare sulle spalle dei fedeli pesi che non possono portare, e neppure voi. Gesù rimproverò per questo i dottori della legge e li chiamò ipocriti. Con l’olio santo darete sollievo agli infermi. Uno dei compiti – forse noioso, anche doloroso – è andare a trovare gli ammalati. Fatelo, voi. Sì, va bene che vadano i fedeli laici, i diaconi, ma non tralasciate di toccare la carne di Cristo sofferente negli ammalati: questo santifica voi, vi avvicina al Cristo. Celebrando i sacri riti e innalzando nelle varie ore del giorno la preghiera di lode e di supplica, vi farete voce del Popolo di Dio e dell’umanità intera.
Consapevoli di essere stati scelti fra gli uomini e costituiti in loro favore per attendere alle cose di Dio, esercitate in letizia e carità sincera l’opera sacerdotale di Cristo. Siate gioiosi, mai tristi. Gioiosi. Con la gioia del servizio di Cristo, anche in mezzo alle sofferenze, alle incomprensioni, ai propri peccati. Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che non è venuto per essere servito ma per servire. Per favore, non siate “signori”, non siate “chierici di Stato”, ma pastori, pastori del Popolo di Dio.
Papa Francesco Omelia 7 maggio 2017