Insieme…
Lavorare insieme, si sa, non è facilissimo, ma funziona: l’unione fa la forza, quando si collabora, appunto. Se poi si condivide anche una responsabilità si diventa corresponsabili. Se si soffre insieme si vive la compassione…
Ma pregare insieme, è possibile?
E convertirsi insieme?
Ci son cose che non si possono condividere. Ha la sua profonda verità il detto: si nasce e si muore da soli. Ma anche no.
Limitiamoci alla preghiera: per la Quaresima abbiamo già pronti i propositi di tutti gli anni? Qualche preghierina in più e qualche cioccolatino in meno?
E se invece in questa Quaresima accettassimo la sfida di sperimentare cosa significhi davvero pregare insieme?
Si sa: ormai è tutto online. Questa sera l’Arcivescovo prega nel Santuario di Seveso, ognuno di noi tira fuori il suo cellulare, clicca e via… prega con l’Arcivescovo, magari anche guidando!!!
E invece no: ci troviamo in chiesa. Distanziati, ma insieme. È una sfida, non è detto che funzioni, non è automatico che accada. Se accade, però, potrebbe avverarsi quanto ha promesso Gesù: “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.
Nei prossimi quattro giorni ci troviamo a SMB per gli “esercizi” della città di Milano. Se saremo due o tre… potrebbe capitarci di incontrarlo! dL
La chiameremo Terry
Ha un buon lavoro, un bravo marito e due splendidi figli alle soglie dell’adolescenza. È una donna serena, attenta all’ambiente, appassionata di scienze naturali. È famosa tra i suoi amici per il suo “sogno nel cassetto”: aiutare le nuove generazioni, attraverso lo studio della chimica, a scoprire una formula che consenta di ridurre drasticamente i rifiuti. Ha 45 anni e ama gli “aperitivi a distanza” con gli amici. È generosa, glielo si legge in faccia. È timidamente cristiana. Abita in centro, non lontano dalla Madonnina che protegge la nostra Milano. Una nostra parrocchiana la conosce e, qualche giorno prima di Natale, le racconta di come ha passato il pomeriggio: preparando pacchi da distribuire alle molte famiglie in difficoltà. Silenzio. Passa un giorno. Il nostro sito e una carta di credito fanno il resto: lo stipendio di un mese è affidato alla nostra comunità perché: “siamo fratelli!”. Terry sta per Teresa di Lisieux, la santa sorella invisibile che protegge i missionari. Storia di un’anima.
Francesco
“Cari ragazzi e ragazze, nel mondo di oggi manca la capacità di piangere. Piangono gli emarginati, quelli che sono esclusi, quelli che vengono scartati, ma quelli che hanno una vita senza particolari necessità non sanno piangere. Alcune realtà della vita si vedono soltanto con gli occhi lavati dalle lacrime. Così invito ciascuno di voi a chiedersi: ho imparato a piangere quando vedo un bambino che non ha casa, un bambino abbandonato, un bambino sfruttato dalla società?” (…) “se non imparate come si piange, non potete essere buoni cristiani”.
(Intervento a Santo Tomas – Filippine 2015 – davanti a 30mila giovani)
Lo chiameremo Vittorioso
Invisibile come tanti altri fratelli che arrivano da lontano e sono nascosti nelle nostre case per aiutarci nella fatica quotidiana del riordino e della pulizia.
Invisibile perché ha 63 anni e per il mondo del lavoro non esiste più.
Invisibile perché se scadrà il suo permesso di soggiorno non importerà a nessuno. Eppure è in Italia da più di vent’anni.
Invisibile perché non chiede.
Invisibile perché non fa chiasso ed è gentile nei modi e nello sguardo.
Invisibile perché lui è spesso in chiesa a san Gabriele a pregare. Ma noi lì non ci siamo.
Invisibile perché se non fosse per sua sorella, che ogni tanto incrocia, sarebbe solo.
Invisibile perché ritiene di poter fare solo il badante notturno anche se ha un diploma di informatico e ha per tanti anni aiutato connazionali in agenzie viaggi e patronati
Invisibile perché domiciliato fuori parrocchia: “È di Casoretto, non nostro!” (secondo le “regole” che ci siamo dati occorre accertarsi dell’attuale domicilio per comprendere la competenza parrocchiale sugli aiuti da dare). Ma, grazie a Dio (veramente grazie a Lui!), e sempre in modo invisibile, prima delle regole c’è la Caritas, ci sono sorelle e fratelli cristiani che hanno imparato da Gesù che “L’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore” (1Sam 16, 7) e che “dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà” (2Cor 3,17). Tra le case, sempre più subaffittate a prezzi folli, c’è la Chiesa che ha il volto di persone capaci di ascoltare l’invisibile!
Francesco
Il mio pensiero va anche ai disoccupati che cercano lavoro e non lo trovano, agli scoraggiati che non hanno più la forza di cercarlo, e ai sottoccupati, che lavorano solo qualche ora al mese senza riuscire a superare la soglia di povertà. A loro dico: non perdete la fiducia. La Chiesa opera per un’economia al servizio della persona, che riduce le disuguaglianze e ha come fine il lavoro per tutti.
(Cagliari, 26 ottobre 2017 – Settimana sociale dei cattolici italiani)
Forse anche tu sei Terry
- Sei sereno e generoso… non è difficile fare un’offerta
- Saresti capace di aiutare per sbrigare qualche pratica burocratica e hai un po’ di tempo per farlo…
- Hai qualche competenza che potrebbe essere di aiuto a Vittorioso (anche semplicemente aiutarlo a scrivere il curriculum)
Forse anche tu sei Vittorioso
- Se sei in difficoltà o conosci qualche fratello invisibile in difficoltà vieni martedì dalle 17.30 a San Gabriele
Ci uniamo nella preghiera e nell’ascolto a tutte le parrocchie della città di Milano
Collegamento in diretta in chiesa a SMB alle 20.45
Per iniziare la Quaresima con il Vescovo
-> Scarica Ali_106_21-02-2021.pdf