Non sono la stessa cosa.
La nostra meravigliosa lingua italiana ha una ricchezza di vocaboli che corrisponde alla ricchezza di pensiero di chi la parla.
1789 e dintorni: la Rivoluzione (e poi la Repubblica) Francese sceglie il motto “Liberté, Égalité, Fraternité”. La “fraternità”, dice Treccani, è “soprattutto tra persone che non sono fratelli”.
4 febbraio 2019 Abu Dhabi: Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar firmano il Documento sulla fratellanza umana. Sempre Treccani dice che è “il rapporto naturale tra fratelli e il vincolo d’affetto che li unisce”.
«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!».
Su questa terra facciamo tutti l’esperienza di essere estranei, stranieri… addirittura nemici. Ma spesso condividiamo anche l’ideale della fraternità pur “laicamente” inteso in senso lato. Certo è che il Papa e l’Imam hanno osato veramente tanto: gli uomini sono fratelli davvero! Perché Dio è padre di tutti. Da quest’anno il 4 febbraio è la giornata mondiale della fratellanza umana.
Una forte provocazione a guardare al mondo futuro quando fraternità e fratellanza saranno assolutamente la stessa cosa!
dL
A tavola
Quando mi siedo in confessionale mi succede. È un cambiamento così marcato che lo riconosco subito. Ma non avviene in chi si confessa: capita a me! Ad un certo punto non vedo più un parrocchiano o una penitente. Davanti a me sta una sorella, un fratello. Succede quell’avvicinarsi dell’anima che scioglie ogni distanza. Spesso, non lo nascondo, ho una commozione interiore. Avverto un profondo affetto per quel cuore che si apre alla verità e racconta le sue ferite senza veli. Allora è lì che vedo veramente. La sintonia dei cuori fa danzare lo Spirito. Mi entra nell’animo una pace, come una musica che risana. Sono quelle occasioni in cui penso: “ecco perché sono su questa terra!”. Sono sicuro che ciascuno nella vita lo può sperimentare! È un tuffo nella propria umanità più pura.
La quaresima inizia e si conclude attorno ad una tavola. Gesù nel deserto, dopo essere tentato, viene servito dagli angeli. Gesù nel cenacolo, prima della passione, serve i suoi amici. È una tavola dove il nutrimento va oltre al cibo: è fraternità. Un modo di essere gli uni per gli altri fratelli e sorelle. In tutte le domeniche di questo tempo meraviglioso che ci conduce alla Pasqua di Gesù ci siederemo attorno a questa tavola per aprire gli occhi del cuore e riconoscere in chi ci serve e in chi noi serviamo il volto di un fratello o di una sorella. Può essere invisibile come un angelo oppure straniera come la donna di Samaria. A volte ostile come i giudei che vogliono lapidare Gesù o escluso come il cieco nato. Di sicuro è nella tenera amicizia della casa di Betania. A tavola non solo per mangiare dunque: molto di più!
don Giuseppe
Digiuno, penitenza, sacrificio… e magari anche mortificazione. Parole e concetti assolutamente fuori moda. Al punto da essere considerato di cattivo gusto parlarne.
Settimana prossima inizia la quaresima e ci sono già le proposte che il Consiglio Pastorale ha pensato per tutta la Comunità. Ma la Comunità potrà mai convertirsi se non si converte ciascuno di noi?
Abbiamo costruito una società dove tutti possono denunciare tutti per tutto… dove la colpa è sempre degli altri e tendenzialmente “del governo”.
Da duemila anni la Chiesa propone un cammino dove ciascuno impara a riconoscere le sue colpe, chiedere perdono e riscoprire la gioia di essere perdonato.
“Stai cantando un’allegra canzone
dimmi perché canti, fratello mio?”
Sorelle e Fratelli in silenzio e preghiera
Dopo la felice esperienza vissuta nei venerdì di avvento e dopo esserci confrontati in Consiglio Pastorale, riproponiamo in quaresima questa occasione celebrativa animata che ci permetterà di approfondire la Parola di Dio della domenica. Accogliendo i suggerimenti ricevuti lasceremo più tempo per la preghiera silenziosa e proporremo testi per la meditazione personale sul tema che ci guiderà in questo tempo forte. Ecco gli ingredienti dei prossimi venerdì: Parola di Dio, Preghiera comune e individuale , canti di Taizé, meditazione e silenzio.
A San Gabriele alle 18,45 ogni venerdì.
“Hai portato una mano all’orecchio
dimmi cosa ascolti, fratello mio?”
Fratelli e sorelle in ascolto della Parola
È da tempo che il Consiglio pastorale pensa a come rilanciare con efficacia l’approfondimento personale e comunitario della Parola di Dio. Non solo studio teorico e tecnico, ma insegnamento per la vita. Abbiamo una nuova “impresa” da realizzare nelle domeniche pomeriggio di quaresima: vivere come comunità la lectio divina .
Accosteremo testi della Scrittura che magari abbiamo letto e ho ascoltato molte volte e ci pare di conoscere già ma…. Ci sembreranno nuovi!
La lectio consiste nel leggere e rileggere un brano biblico facendo emergere gli elementi più significativi e mettendo in rilievo gli elementi portanti del testo. È quindi un lavoro di approfondimento che ha lo scopo di rispondere ad alcune semplici domande:
Che cosa dice questo brano? (lectio)
Che cosa CI dice il testo? (meditatio)
Come possiamo dialogare con il Signore a partire dal testo? Il brano parla a me/noi? Per me? (oratio)
Cosa scelgo? Che scelta compio? Quali azioni concrete per cambiare il cuore? (actio)
- troveremo come sempre il crocifisso bene in vista dietro all’altare (in entrambe le chiese)
- toglieremo i nastri bianchi e rossi dagli inginocchiatoi
- il libro della Parola di Dio troverà una collocazione più centrale nella chiesa e sarà portato in processione all’ambone durante le Messe
- allo scambio della pace (sempre senza stretta di mano me vissuto con altri gesti eloquenti) si farà un canto di fraternità
Chi sono i miei fratelli?
Quaresima 2021
Via Crucis
Venerdì 9.00 SGA 15.30 SMB
Rimanete in me
Venerdì 18.45 SGA Momento di ascolto contemplativo della Parola di Dio
Io vi darò ristoro
Domenica 21/2 7/3 21/3 17.00 SMB
Adorazione eucaristica silenziosa
Domenica 28/2 14/3 28/3 17.00 SMB
Lectio sul discorso della montagna e
condivisione in piccoli gruppi di ascolto
CARITAS
Quest’anno non scegliamo un particolare progetto da sostenere. Tutti stanno prendendo confidenza con le apposite cassette in fondo alla chiesa per aiutare i nostri vicini che sono in difficoltà: modo semplice ed efficace per dire: “siamo fratelli”! E magari qualcuno può fare un passo avanti anche per offrire il suo tempo e la sua competenza!