“Ali”

Qui-si-cura

Un mese fa abbiamo iniziato un percorso di cura, di attenzione, di educazione per i ragazzi e i genitori anche in vista della festa di don Bosco di domenica scorsa.
È stato bellissimo!
E adesso? Stesso titolo? Sì! Provate a scrivere “badante” in Google translator: vi dirà “caregiver”, letteralmente “datore di cura”.
Quando io ero piccolo le persone di 70 anni erano “vecchie” e stavano in casa o in “ospizio” (adesso ci piace di più “RSA”… chissà perché, ma più o meno è la stessa cosa) e la parola “badante” nemmeno esisteva.
In Italia c’erano circa 3 milioni di persone sopra i 70 anni, oggi ce ne sono quasi 8 milioni.
Nel frattempo sono cadute dal cielo le “badanti”… anzi no: sono arrivate queste persone “straniere”, “immigrate”… che se non ci fossero non sapremmo più come fare!
Oggi vogliamo dire un grazie grandissimo al Signore e prima di tutto a ciascuna di loro per la cura che hanno nei confronti dei nostri cari anziani o malati!
Nella Giornata Mondiale del Malato il papa ci ricorda che in realtà tutti siamo fratelli: malati e chi ha cura del malati, giovani e anziani, italiani e “stranieri”: la relazione che ci cura tutti è quella della fraternità!
Viviamo questa giornata aprendo gli occhi su questa verità semplicissima e dolcissima: sono circondato da persone che ogni giorno si prendono cura di me! Grazie!
dL

Casa

Veniamo da giornate intense in cui abbiamo goduto della presenza a Messa di famiglie  che sono diventate, insieme a Gesù, le vere protagoniste delle nostre domeniche di gennaio. Questa volta annunciatori del Vangelo sono stati i genitori  e i loro figli. Sì perché lo Spirito Santo non si sa da dove venga e dove vada e soffia dove vuole. (cfr Gv 3,8) Ecco, in questo tempo difficile, c’è una novità, una buona notizia: siamo stati evangelizzati dai più piccoli! Sì perché i bambini ci guardano, ma anche noi guardiamo i bambini. “A chi è come loro appartiene il Regno di Dio” dice Gesù. Li abbiamo visti sbracciarsi con entusiasmo a ritmo di canzoni liturgiche “degli anni 70”, perché proprio i canti che hanno “fatto tornare bambini” i genitori (non più afoni), parlano anche ai figli. Il segreto però lo conosciamo tutti. Se nella nostra preghiera manca la relazione con Dio, il canto sarà vuoto e senza significato. Si tratta di crescere nella fede e nella conversione del cuore. E che dire dei racconti di vita traboccanti dai cuori di papà e mamme che dall’ambone si facevano per noi annunciatori preziosi di quando il Vangelo diventa vita quotidiana? Un silenzio eloquente ha accolto le loro parole e permesso la preghiera comune. Diceva Sant’Agostino: bada che la tua vita non abbia a testimoniare contro la tua voce.
Cuori toccati, lontani che diventano vicini, unità che si rende palpabile, consistente. Come lo è la “casa graziosa” costruita con mente, cuore e mani di una comunità in cammino che vuole accogliere.
Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena. (1 Gv 1, 3-4)
Barbara Giussani

All’inizio ho trovato queste domeniche una bellissima iniziativa per proseguire il percorso del catechismo di quest’anno così strano. Ma man mano che arrivavano “i compiti” delle domeniche, ho cominciato a riflettere su di me.
Cosa avrei disegnato nella scatola? Un abbraccio.
Che libro avrei portato? “Quo Vadis?”, senza dubbio.
Che foto avrei messo nel giardino? Una scattata a San Gabriele coi miei genitori durante la messa della Festa delle Famiglie.
E così ciò che è iniziato come qualcosa per i bambini è diventato qualcosa per i bambini e anche un po’ per me.
Nicoletta

Ritrovare la Messa dei bambini è stata una bella sensazione ed emozione. Sicuramente mancava l’assistere ad una celebrazione tutta pensata per loro e con la loro personale partecipazione così entusiastica. Il vedere poi coinvolti anche i genitori mi ha riportato alle mie prime partecipazioni nel percorso del catechismo di mia figlia che mi ha condotto sino a diventare catechista io stessa.
La speranza è che questa bella novità nata nel brutto momento che stiamo vivendo possa diventare una consuetudine anche quando si tornerà alla normalità.
Laura

Vorrei ringraziare coloro che hanno pensato e preparato le Messe speciali per i bambini e i genitori. Sono state coinvolgenti e vissute con gioia da tutti.
Cantando hanno partecipato alla costruzione della nostra casa dal pavimento al tetto. Sono stati belli i racconti dei genitori che hanno sostituito l’omelia. Ci sentivamo tutti uniti nello Spirito del Signore e alla fine, usciti dalla chiesa, credo che tutti come me ci sentivamo in pace con tutto il mondo.
Elena

TROPPO BELLO veder crescere la costruzione di una casa posta appena davanti all’altare!
TROPPO BELLO vedere i bambini e i loro genitori riempire la chiesa e cantare, battere le mani e gesticolare con le braccia alzate al cielo per l’alleluia e gli altri canti.
L’impegno dei nostri don verso i più piccoli è molto importante e il loro entusiasmo è stato contagioso. Anche i genitori, incontrati per un momento di riflessione e invitati a partecipare all’omelia per esporre le loro esperienze, mi sono sembrati ben coinvolti.
TROPPO BELLO vedere tanti volti sorridenti, felici di esserci con Gesù e con i “fratelli”.
Irene

Sono catechista e mamma di Agnese, Jacopo (che frequentano il catechismo) e Rachele.

Durante le Messe abbiamo fatto esperienza di condivisione. Ogni settimana alcuni genitori hanno testimoniato il loro “condividere”. Sono state domeniche particolari, ti rivedi in alcune esperienze ed emozioni. Sono piacevolmente colpita dal coinvolgimento che i bambini hanno avuto che li ha portati a partecipare con gioia alla costruzione di una casa bellissima e a cantare a ripetizione i canti fatti in queste domeniche. Grazie.
Elena

Una cosa normale. In questi mesi di pandemia anche una semplice messa non era più una cosa normale. Non appena è stato possibile ci è parso necessario offrire la possibilità di riunirsi in sicurezza per una messa tutta dedicata ai bambini del catechismo. E penso che proprio la pandemia ci abbia offerto l’occasione di preparare con cura una cosa che reputavamo oramai routine!!

Credo che poter vivere un momento solo per le famiglie e i bambini sia stato un dono, una cosa che sentivo necessaria ma che non siamo riusciti a fare prima, e con la cura e l’attenzione che ci abbiamo messo in questo Avvento! Vedere i bambini muoversi al ritmo dei canti, i genitori abbandonare l’imbarazzo e lasciarsi andare alla partecipazione è quanto di esteriore abbiamo potuto vedere, ma c’era sicuramente anche una serenità e bisogno di vicinanza della comunità che abbiamo riscoperto. E quindi dico grazie a questo momento di difficoltà che anche in questo aspetto della mia vita, come in altri, mi ha fatto riscoprire qualcosa di davvero importante.
Stefania

Queste 4 Domeniche ho partecipato alle S. messe dei ragazzi e sono stata molto contenta perché i ragazzi con entusiasmo portavano sull’altare i segni che avevano preparato e seguivano con gioia la gestualità di don Giuseppe e i genitori cercavano di  non perdere questi incontri speciali per loro e per i figli.
Sr Navya

All’inizio c’è  stata un po’ di perplessità, con una domanda che mi ronzava in testa  –  ma chi verrà a mezzogiorno? – poi quando vedi la chiesa piena con famiglie e bambini ti si allarga il cuore e questa cosa l’ha provata anche mio marito Gianluca domenica.
Ho vissuto il momento con gioia, alcune volte però distratta dalla cose da fare  e con un sorriso sulle labbra nel risentire canti della mia gioventù .
Laura

La Messa delle domeniche dei bambini è stata una delle avventure educative più belle, abbiamo costruito ed abitato insieme la Chiesa. È quello staccare da tutto, dal pensiero unico, e sintonizzare i cuori per sentirsi comunità. Ci siamo fatti “leggeri”, abbandonandoci nelle braccia di Dio. Una comunità viva, fatta di “piccoli” ma anche di adulti che hanno testimoniato attraverso i loro racconti, la loro fede e la loro fiducia. Incontrare Gesù, con le parole, con la vita e con la testimonianza.
Abbiamo lasciato da parte per un momento lamenti, dolore e abbiamo fatto gesti che hanno gettato semi per il futuro. Semi di luce, di speranza. Abbiamo avuto cura della casa comune. Siamo partiti da noi stessi per cambiare il mondo. La Chiesa è il posto giusto.
Marina

È stato bello vedere così tanti bambini e genitori, credo sia un DONO del SIGNORE!
Personalmente mi è sembrato di tornare bambina…
Sapere che qualcuno ti aspetta, ti accoglie, prega e celebra con te ti aiuta, mi aiuta nell’incontro con Cristo.
Grazie bambini,
Grazie genitori,
Grazie catechiste,
Grazie don,
Grazie Gesù!
Simona

Per me è stata sempre une grande emozione vedere con che entusiasmo i bambini partecipavano alla messa. La casa costruita tutti insieme è proprio bella e significativa; peccato doverla smontare.
Giovanna

 

Prima, quando i don hanno proposto di celebrare la messa dei bambini alle 12, ho subito pensato “nooooo, non è possibile alle 12, non verrà nessuno”. Poi, quando sono andata, ho capito che mi sbagliavo! Era piena di bambini e genitori. Tutti allegri per questa messa speciale. Erano perfino contenti dell’orario. Poi, frequentando la messa abbiamo potuto vivere una bella esperienza, una cosa straordinaria e veramente diversa e piacevole. In questa comunità non accadeva da tempo. Poi da un po’ di anni non ho mai visto così tanti bambini in chiesa. Vedere così tanti bambini mi riempie il cuore di felicità: poi ognuno aveva da fare qualcosa. Secondo me i bambini hanno potuto partecipare alla messa in tutti i sensi. Vuol dire che non venivano a messa “tanto per venire”, ma avevano anche qualche attività da svolgere prima della messa. Quindi erano super contenti. Per questa bellissima cosa ringrazierei tanto don Lorenzo e don Giuseppe e poi tutte le persone che dedicano il loro tempo per la chiesa. Finalmente si vedono le cose belle dentro la  chiesa. Poi c’è da dire anche che in queste settimane abbiamo potuto vedere una casetta costruita piano piano dai nostri bambini… alla fine è uscito un capolavoro! Credo che rimarrà nei nostri cuori come un ricordo bellissimo. Grazie ancora a tutti.
Nilu

Giornata Mondiale del Malato

«Uno solo è il vostro Maestro
e voi siete tutti fratelli»
(Mt 23,8)

La relazione di fiducia alla base della cura dei malati

 Giovedì 11 ore 15.00
a San Gabriele

Rosario per tutti e con tutti i malati

trasmesso su  Youtube.com/c/beltradegabriele

-> Scarica Ali_104_07-02-2021.pdf