“Ali”

Oltre

L’inverno deve ancora arrivare. Stiamo ancora andando verso il buio, il freddo e la paura. Sì, anche la paura della malattia e della morte. Nella “prima ondata” andavamo verso l’estate e c’era un grande ottimismo. Ora non si sente più nessuno dire “andrà tutto bene”…
Ma è proprio questo il momento di guardare oltre! Sembra quasi che nessuno osi dire che dopo l’inverno arriverà di certo la primavera! È ora di prenotare la casa per fare le vacanze con i ragazzi quest’estate!!!
L’inverno deve ancora arrivare, ma noi sappiamo già guardare oltre: questa è la fortuna di chi crede in Gesù risorto!
Non riesco davvero ad immaginare quanto triste possa essere una persona che non si concede la gioia di guardare “oltre”, di chi investe tutte le proprie energie in ciò che certamente finisce.
Qualcuno dice che il Natale quest’anno sarà triste perché ci saranno meno luci, meno feste, alla fine… meno soldi che girano. Io penso che finalmente il Natale potrà essere un po’ più vero. Ci potrà portare, cioè, quella gioia vera che viene dal fatto che la nostra fragilità umana può essere la culla di Dio! Direi che ci stiamo preparando ad un Natale meraviglioso: straordinaria occasione nella nostra vita di sapere che Dio, l’infinito, l’eterno “oltre”, è proprio diventato uomo come noi, soggetto ai virus come tutti noi (tutti i “virus”… tutti i “veleni” del male). E, da uomo, ha vinto la morte!
dL

Benedite!

Benedite con me questo giorno: leggero il cuore, determinata la mente e pronta la volontà. Bene-diciamo e smettiamo di maledire.
Soprattutto tu, amico adolescente, raccogli le forze del tuo cuore e benedici. Ci solleviamo insieme dal divano di casa e scriviamole noi le pagine della storia. Non è il tempo di lasciarsi sorprendere dal nemico: combattiamo insieme per giorni di “pienezza”. Il senso delle cose avviene sotto i nostri sguardi: è qui in mezzo a noi come un profumo di buono, come una sorpresa creativa, come una carezza inattesa. Ci sta visitando da mesi una prova d’amore: “puoi cambiare!” ci urla tutti i giorni. Che gli rispondiamo?
Benedite con me questo tempo: limpido il volto, disinvolta la mano e scattante il piede. Benediciamo e benediciamo anche tutto ciò che è maldetto.
Innanzitutto tu, amica adolescente, attraversa la corrente passiva di questi mesi e benedici. Accendiamo insieme il ritmo della danza per non soffocare di noia e ripetitivi tik tok dentro le nostre stanze ormai troppo strette. La musica è già data: voglia di presenza, desiderio di toccare e smania di fare squadra. La senti anche tu e ti fa ballare l’animo. Non spegnerla solo perché siamo in zona rossa!
Gustiamola insieme credendoci fino in fondo protagonisti di questi giorni. In casa benedici l’inverno e i suoi brividi. Nel computer benedici la connessione e ogni “media”. Nel cellulare benedici gli amici e i loro cuori. In chiesa benedici lo Spirito di Dio e le sue canzoni.
Benedite con me questo Avvento: luminoso il canto, delicato il gesto e amorevole l’ascolto. Benediciamo con tutto il cuore perché più niente risulti maledetto. Anche tu, amico teenager, tendi la tua mano al povero insieme a tutti noi. Rendici felici di vederti e sentirti “vivo” ad attendere Gesù.. con tutta la tua straordinaria passione.
don Giuseppe

Tornati a galla?

Era il 14 ottobre 2018 ed era il primo numero di Ali (questo è il 95esimo). Dopo averne discusso sia in Consiglio Affari Economici che in Consiglio Pastorale, annunciavamo alla Parrocchia che sarebbe iniziata una campagna di offerte straordinarie per riuscire a restituire i debiti contratti dalla Parrocchia per riparare il tetto crollato il 9 febbraio 2014.
I debiti ammontavano a 140mila euro e ci prefiggevamo di riuscire a raccogliere la somma nel giro di due anni proponendo tre modalità: le offerte “una tantum”, le buste mensili e le sottoscrizioni. Ci siamo riusciti? Purtroppo no.
Ma bisogna dire meglio come sono andate le cose!
L’inizio è stato promettente: in due mesi abbiamo raccolto 21.747 euro. Tanto che a Natale 2018 abbiamo fatto un “regalo” ai nostri creditori: 20mila euro alla Parrocchia di San Leone Magno e 10mila al privato.
Due sono stati i grandi imprevisti: l’ingiunzione da parte del Comune di Milano della sostituzione della caldaia della casa parrocchiale (67mila euro) e il Covid…
Quanto abbiamo raccolto? Lo vedete nella tabellina.
E ora che si fa? Il CAEP ha deciso di mantenere la parola: due anni doveva durare e due anni sono passati, quindi con il mese di dicembre chiudiamo questa raccolta speciale. Ma i debiti restano: 127mila euro (perché fortunatamente abbiamo ricevuto un altro prestito di 17mila euro che ci ha permesso di affrontare la situazione in un momento critico).
Come andiamo avanti? Beh… potremmo sperare in un miracolo di dicembre: per chiudere in bellezza una gara di generosità da parte di tutti (se tutti i 24mila abitanti contribuissero con 5 euro a testa… sarebbero già 120mila!). Ma più verosimilmente dovrebbe accadere che tutti coloro che “vivono” la Parrocchia continuino sempre di più a rendersi conto dei costi reali che vanno sostenuti… e li sostengano!
La campagna si chiude, ma la responsabilità di tutti continua, anzi, si spera che aumenti!

IBAN SMB  IT05 S 05034 01651 0000 0000 4338

 

Terza settimana: CONDIVISIONE “Tendi LA TUA mano al povero”

In questi giorni vogliamo “passare all’azione”! Il nostro cuore rimane rivolto al Signore perché tenda la sua mano a tutti noi, poveri. Ma ci rimbocchiamo anche le maniche e tendiamo la nostra – proprio la nostra! – mano al povero che vive accanto a noi.
Di questi tempi è un po’ difficile avere contatti diretti, ma l’iniziativa “Buono per il pane” ci permette di “incontrare” chi ha bisogno. Partecipa anche tu!
Ovviamente si possono trovare anche tante altre bellissime occasioni nel quartiere e nella città. Ciò che conta è provare in tutti i modi a tendere la nostra mano!

Sempre l’incontro con una persona in condizione di povertà ci provoca e ci interroga. Come possiamo contribuire ad eliminare o almeno alleviare la sua emarginazione e la sua sofferenza? Come possiamo aiutarla nella sua povertà spirituale? La comunità cristiana é chiamata a coinvolgersi in questa esperienza di condivisione, nella consapevolezza che non le é lecito delegarla ad altri. (Francesco)

CARI GENITORI

Siete meravigliosi!

Grazie dell’amore che sgorga dal vostro cuore. Dio ne è testimone. Porterà frutto: anche se ora si ha a che fare con le quarantene, i collegamenti web, i mille modi per stimolare al bene i vostri figli.

Un invito. Domenica nella messa delle 12.00 due papà stavano in mezzo ad un gruppetto di ragazzi delle medie. Per ragioni canore si sono trovati a condividere un momento di fede insieme. Mi è bastato osservare come venivano guardati dai ragazzi mentre suonavano le chitarre e facevano la comunione per formulare un desiderio: se ci fossero anche dei papà a fare catechismo? Vi immaginate l’armonia: come la saldezza e la determinazione si sposerebbero alla cura e alla creatività femminile! Le situazioni che si sono create in questi mesi ci stanno spingendo a trovare strade e modi nuovi per far crescere nella fede i nostri figli: messe in streaming, catechismo a piccoli gruppi, videomessaggi di vangelo, incontri via web.. tutto stimolando la famiglia. Dalla chiesa alla casa, come luogo privilegiato di annuncio e celebrazione della fede. Uno spostamento di cura e attenzione. È la radice ebraica della nostra fede. Aiutiamoci a trovare un nuovo equilibrio tra la comunità cristiana, che ha la sua parte di guida nella missione educativa, e la famiglia dove padre e madre con i fratelli trasmettono e celebrano la fede. Ecco l’invito: inventiamo nuove feste, celebrazioni in casa e piccoli riti familiari come i complebattesimi, la festa dei padrini o madrine, le novene per  scegliere le vere amicizie, i pellegrinaggi al luogo del fidanzamento dei propri genitori..

Un cambio di clima.

Messaggino del lunedì da parte di un papà: “Bella la messa ma la predica un po’ lunga! Non sarebbe meglio farla durare in tutto 45 minuti questa celebrazione così a ridosso dell’orario di pranzo?” Un “rimprovero” comprensibile che sarà accolto con risposta immediata. Ci sta! E se fosse stata una bella partita allo stadio ci saremmo lamentati dei calci di rigore che avrebbero fatto sforare l’orario programmato? La vita è davvero complessa e occorre trovare soluzioni che la alleggeriscano.  Mi chiedo perché è così “faticoso” il clima intorno alla messa? Da quando questo evento così rivoluzionario nella storia degli uomini è diventato “pesante”? È la scuola più alta dell’amore: come mai è entrato nelle secche del “dovere”? Non dimentichiamo che nella messa viene celebrato un “sacrificio” al cui centro c’è la croce, amore infinito. Ecco il peso. Due cose potrebbero liberarlo da tale sorte così faticosa per le nuove generazioni. La prima: metterne al centro la Resurrezione di Gesù e la sua gioia vitale. La seconda: curare tantissimo il rito da parte di tutti gli adulti.. i giovani lo sentono con che spirito viviamo le cose!

Una alleanza.

Come possiamo fare ad accendere il gusto per la vita interiore dei nostri ragazzi? Quando si celebra la cresima dopo il percorso di catechismo, si ha l’impressione che nel nostro cammino di fede proprio la vita interiore non sia cresciuta. Affrontare discorsi su preghiera, confessione, direzione spirituale, scuola della Parola, meditazione, ritiro ed esercizi spirituali è diventato così improbabile che ti sembra di offrire le lasagne a chi ha appena cominciato con gli omogeneizzati! Rinunciare? No assolutamente. In prima battuta appare un respingimento, in realtà c’è una sete profonda. Occorre osare e trovare il linguaggio nuovo proprio per loro. Impegniamoci insieme in una alleanza che li sorprenda: far fiorire la vita interiore nei giovani è una priorità. Che dico? LA PRIORITÀ!

Non dimenticare il Buono per il Pane!

Scarica -> Ali_095_29-11-2020.pdf