C’è l’albero di Natale, certo…
“Ma anche no” (si dice oggi), anche perché l’albero di Natale non ha niente a che fare col vangelo. Ma quest’anno ci facciamo guidare proprio dall’immagine dell’albero che in tutta la Bibbia ritorna, dalla Genesi all’Apocalisse. Anche Gesù ha raccontato di alberi nelle parabole, ne ha osservati e li ha fatti osservare ai suoi amici (uno l’ha persino fatto seccare!) e un tipo di albero l’ha persino paragonato a se stesso: la vite. Quell’albero particolare che senza rami… non c’è più nemmeno l’albero! Bene lo ha rappresentato lo scultore del ciborio di Santa Maria Beltrade.
E quell’albero della croce che si tramuta in albero della Vita che è dipinto nell’abside, ci porta all’Apocalisse e alla visione della Gerusalemme celeste: proprio nella piazza di questa città c’è l’albero le cui foglie guariscono tutte le nazioni! “E non vi sarà più maledizione”.
Forse la pandemia apre i nostri occhi per comprendere immagini alle quali non avevamo fatto molto caso… Certo è che questo Avvento è un’occasione preziosa per nutrirci dei frutti abbondanti di questi alberi, per ringraziare del fiume di Vita che scorre nella nostra vita, per lasciarci guarire dalle foglie che nessuno può fabbricare o comprare, ma ci vengono regalate dall’albero della Vita.
Chissà che questa volta ci venga addirittura spontaneo invocare che il Signore venga?! Avremmo già imparato a pregare!
dL
Rimanete in me…
Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
Ogni tanto proponiamo cose “improponibili”.
Virus, malattia, distanziamento, preoccupazione, chiusura, morte.
Ogni giorno il numero dei morti…
Aiuto, prossimità, attenzione, sorriso, educazione, gioia, vita.
Addirittura vita eterna!
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
Belle parole o Parola che dice la vera verità?!
Dal prossimo venerdì (20 novembre) alle 18.45 ci troviamo a SMB tutti i venerdì (almeno fino a Natale) per ascoltare la sua Parola.
È per i giovani? Sì! È per gli anziani? Sì! È per le famiglie? Sì! È per i lettori? Sì! È per i soliti affezionati? Sì! È per chi non mette mai piede in chiesa? Sì!
È per chiunque entri per rimanere con lui, almeno qualche minuto alla settimana. Non occorre nulla se non il desiderio di ascoltare la sua Parola.
Leggeremo, almeno in parte, la Parola che verrà proclamata nella domenica seguente. Ci aiuterà a comprenderla qualche breve didascalia, ci metteremo in atteggiamento di contemplazione, aiutati anche da qualche canto meditativo. Potremo, infine, esprimere con qualche breve invocazione la nostra preghiera…
Alle 19.30 (circa) usciremo dalla chiesa ristorati e riposati (anche questa è una promessa di Gesù!) per tornare nelle nostre case e portare molto frutto!
Mi raccomando: non ditelo troppo in giro, altrimenti poi non bastano i posti disponibili in chiesa!!!
don Lorenzo
Kayre delle 20.32
«Siamo di fronte ad un’emergenza spirituale, non solo sanitaria e sociale. La preoccupazione e l’angoscia per il futuro causate dalla pandemia inaridiscono il nostro spirito. Ma possiamo reagire con la preghiera»: sono le parole con cui l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, lancia l’iniziativa “Il kayre delle 20.32”, un appuntamento quotidiano di preghiera con le famiglie, per tutti i giorni di Avvento.
L’intenzione dell’Arcivescovo è di riunirsi con chi vorrà accoglierlo nella dimensione domestica, per portare il conforto e la consolazione che può venire dalla grazia del Signore, come suggerisce lo stesso titolo di questi incontri: kayre infatti significa “rallegrati” ed è la prima parola che l’Arcangelo Gabriele rivolge a Maria a Nazareth per annunciarle che partorirà Gesù, il figlio di Dio.
L’appuntamento quotidiano sarà trasmesso alle 20.32 su ChiesaTv (canale 195 del digitale terrestre), Radio Marconi, Radio Mater e Radio Missione Francescana. Tutti gli interventi verranno caricati sul portale e sui social della Diocesi, per consentirne la fruizione in qualunque momento.
Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo
Questa settimana entriamo in un periodo forte dell’anno liturgico: l’Avvento. Come tutti i tempi forti, ci chiede di metterci in gioco per far sì che l’attesa non sia solo un susseguirsi di giorni, ma sia occasione di riflessione e conversione. Facendoci guidare dalle parole sapienziali del Siracide, che ci guida in quest’anno pastorale, vorremmo tenere al centro della nostra riflessione di questo periodo la Carità. Come ci insegna San Paolo, non siamo nulla senza la Carità (1 Corinzi 13, 1-13) e, infatti, è un tratto che ogni Cristiano dovrebbe coltivare giorno per giorno. A parole siamo tutti d’accordo, ma nella pratica come si fa?
Ogni comunità, a partire dalla nostra, ha solitamente un gruppo caritativo che “fa cose”, ma spesso non conosciamo cosa ci sia dietro e forse non ci interessa nemmeno, tanto ci sono “loro” che se ne occupano. In realtà, i volontari delle attività caritative sono solo il volto e la mano che arriva a chi ha bisogno: l’intenzione e l’Amore dietro a ogni gesto appartengono a tutta la Comunità. Quindi ciascuno dovrebbe conoscere cosa viene fatto e sentirsene partecipe, quanto meno nel cuore.
Allora, per dirla con le parole del nostro Arcivescovo, “la situazione è occasione” e purtroppo non c’è occasione migliore di questo periodo che stiamo vivendo per parlare e essere partecipi delle attività caritative parrocchiali. Negli ultimi mesi, oltre 400 famiglie in difficoltà sono state sostenute grazie alla distribuzione di pacchi alimentari presso le nostre Parrocchie. Proprio per questo, la tradizione di raccogliere durante l’Avvento generi alimentari per supportare i gruppi caritativi è molto bella e ancora più importante in questo periodo, in cui la Comunità sta sostenendo tante famiglie. Però in questa situazione, portare fisicamente queste cose all’altare è complicato e non conforme alle norme anticontagio. Come si può fare? “Buono per il pane” è un sistema che da settimana prossima ci permetterà di fare il “miracolo”! Buon Avvento a tutti!
Chiara C.
Prima settimana: “Signore tendi la tua mano al povero”
Come primo passo del cammino vogliamo riconoscere che in questo tempo di pandemia siamo noi “il povero”, che proviamo smarrimento, incertezza, vulnerabilità, privazione delle libertà, tristezza.. come dice l’arcivescovo attraversiamo una “emergenza spirituale”. Iniziamo dalla preghiera!
Calendalbero
- Mar 17 4° anno (V elementare)
- Mer 18 3° anno (IV elementare)
- Gio 19 2° anno (III elementare)
- Ven 20 1° anno (II elementare)
Ore 16.45 in chiesa a SMB Breve preghiera e consegna del calendalbero e lume della preghiera