Parola

Sabato della settimana della VI domenica dopo Pentecoste

Nacque tra gli apostoli una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande.

Ma perché?! Sarebbe bello scoprire come mai ci viene così spontaneo… ma è già buona cosa renderci conto che ce l’abbiamo dentro! E poi ricordare le parole di Gesù!
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LETTURA Nm 3, 5-13

Lettura del libro dei Numeri

In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Fa’ avvicinare la tribù dei leviti e presentala al sacerdote Aronne, perché sia al suo servizio. Essi assumeranno l’incarico suo e quello di tutta la comunità nei confronti della tenda del convegno, prestando servizio alla Dimora. E custodiranno tutti gli arredi della tenda del convegno e assumeranno l’incarico degli Israeliti, prestando servizio alla Dimora. Assegnerai i leviti ad Aronne e ai suoi figli: saranno affidati completamente a lui da parte degli Israeliti. Tu incaricherai Aronne e i suoi figli di esercitare il sacerdozio; il profano che vi si accosterà sarà messo a morte». Il Signore parlò a Mosè e disse: «Ecco, io ho scelto i leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che nasce per primo dal seno materno tra gli Israeliti; i leviti saranno miei, perché ogni primogenito è mio. Quando io colpii tutti i primogeniti in terra d’Egitto, io consacrai a me in Israele ogni primogenito, sia dell’uomo sia del bestiame; essi mi apparterranno. Io sono il Signore».

SALMO Sal 94 (95)

Venite, adoriamo il Signore.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R

EPISTOLA Eb 7, 23-28
Lettera agli Ebrei

Fratelli, i leviti sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo. Cristo invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore. Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso. La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.

VANGELO Lc 22, 24-30a
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Nacque tra gli apostoli una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Il Signore Gesù disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno».