ENTRO MERCOLEDÌ ALLE 20.00!
Se non riuscissimo a farlo, in realtà l’abbiamo fatto ugualmente!
È una sfida davvero speciale quella di quest’estate! Incontrarsi senza entrare in contatto, proporre a tutti, ma accettare pochi, sempre con la mascherina, ma sempre col sorriso… L’elenco potrebbe essere lungo. Le difficoltà burocratiche e organizzative sono da capogiro… Ma la sfida di non perdere l’occasione l’abbiamo accettata con coraggio.
Non solo: è davvero qualcosa di inedito, qualcosa che ci costringe a stravolgere tutte le nostre collaudate procedure. Non c’è cosa che si possa fare “come l’abbiamo sempre fatta”! Ed è successo così in tutti gli ambiti: avete mai fatto tre mesi di scuola stando a casa davanti al computer? Siete mai “andati” a Messa stando seduti sul divano? Eccetera.
Potevamo dire: un Oratorio così non è Oratorio. Cioè, troppo diverso da quello che noi abbiamo sempre sperimentato… non lo facciamo.
E invece… cliccate, cliccate, cliccate!!! Entro mercoledì sera chi vuole partecipare deve compilare un modulo online. E poi sabato l’iscrizione e poi… lunedì si parte!
E cosa pensate che sia successo nel mondo della Caritas? Un uragano al confronto impallidirebbe! E per la liturgia? Cose davvero mai viste! (proprio oggi ci sono i primi Battesimi “contactless”!).
L’epoca del Coronavirus un’opportunità ce l’ha data di sicuro: toccare con mano che lo Spirito non si ferma di fronte a nulla! Non esiste situazione nella quale dei credenti non possano essere felici di fare sgorgare la vita che nasce dal Vangelo! Se anche non ci fossero le condizioni per farlo (ma ci sono di sicuro!), QDI è già accaduto nel nostro cuore! Davvero non siamo più come prima, perché il Signore ci ha dato nuova vita!
don Lorenzo
ESTATE DI VITA
“L’oratorio non è un parcheggio!”
L’ho sentita tante volte questa frase pronunciata alcune sere fa al consiglio pastorale; ma ora mi fa ricordare una espressione simile “urlata nei rimproveri” dai miei genitori nelle estati della mia adolescenza: “Questa casa non è un albergo!” Cosa è dunque una casa? Ma di più: cosa è un oratorio? Non smetto di scommettere su questa domanda. Ogni volta è una sfida che mi scorre nelle vene.
La mia risposta è semplice.
L’oratorio è un luogo di Vita. Più che luogo è Vita. Si genera la vita nuova nel cuore dei più giovani coltivando, come fiori in un giardino, l’amabilità del vangelo e la buona umanità dell’essere amici di Gesù.
È luogo di Vita! Chi lo attraversa nel suo cortile di relazioni può fare un “incontro” e ricevere una scossa di vitalità interiore tanto profonda da rianimare l’anima.
È un luogo di Vita perché lo ospita una comunità viva, che ci crede e che crede nei giovani. Un insieme di famiglie che “spiegano” la loro fede senza troppo parlarne ma facendola toccare, vedere, sentire nel respiro. Certo l’oratorio è un luogo fisico ma anche no. Ogni adulto che ha a cuore la vita fresca e pura di un giovane fa oratorio per strada, sui gradini del sagrato, sul marciapiede di piazza Morbegno. Sì quando decidiamo di “vedere” quel ragazzotto, quando proviamo ad incontrare quell’adolescente, quando ci interessiamo di quel giovane anche se non è nostro figlio: ecco l’oratorio vive.
È un luogo di Vita. Dove la vita vera non resta fuori con i suoi traumi, le sue crudeli regole, le sue richieste di aiuto: qui si può imparare a pregare insieme, a far giocare i piccoli.. ma anche a servire i poveri, a seguire i più fragili nel doposcuola, a studiare con diligenza e determinazione per cambiare in meglio il mondo.
I ragazzi oggi cercano “concretezza”. Vogliono vedere qualcosa di tangibile e realizzabile alla loro portata. Dimostriamogli che Gesù è vivo, presente, qui. La nostra convinzione e la giovinezza di Gesù faranno il resto.
“L’oratorio non è un parcheggio!”: è un giardino dove ogni stagione prende Vita perché vi abita il Risorto.
don Giuseppe
-> Scarica Ali_081_21-06-2020.pdf