Vita

La sera di Nicodemo 2

Adorazione della croce – Venerdì 13 marzo 2020

ALL’ALBA TI CERCHERO’

 “Fa’ che nella nostra preghiera
vinciamo ogni paura
che ci impedisce di deciderci per te,
per i fratelli,
per ciò che ci costa,
per ciò che ci spaventa;
fa’ che la nostra preghiera
sia una vittoria
della nostra fede:
in essa trionfi la tua potenza che ha vinto
la paura della morte.”

IN PRINCIPIO, LA PAROLA

Carlo Maria Martini

L’efficacia della parola di Dio può essere ulteriormente illustrata, mettendola a confronto con tanti momenti bui e angosciosi della vita personale e sociale. Quando il dolore bussa alle porte della nostra vita, quando siamo coinvolti nella sofferenza e nel lutto di persone a noi vicine, quando siamo colpiti da tragedie sociali, tocchiamo con mano l’impotenza delle parole umane. Un istintivo senso di pudore ci consiglia di stare in silenzio accanto a chi soffre, testimoniando la nostra solidarietà con una presenza discreta e operosa. Ma l’impotenza colpisce anche la parola di Dio? Non c’è forse nella parola di Dio una luce di speranza, di cui dovremmo renderci testimoni, senza retorica e affettazione, ma con umiltà e semplicità? Il fatto stesso che, donandoci la Sua Parola Dio assicuri a noi la Sua presenza in ogni momento della vita, non dovrebbe costituire l’avvio di un cammino di consolazione e di impegno? O forse a noi Dio non interessa e ci premono di più i beni che noi esigiamo da Lui? Infatti noi arriviamo a capire che Dio è il bene vero e la gioia suprema della nostra vita, attraverso le esperienze dei beni e delle gioie parziali che incontriamo nella vita di ogni giorno.

Ma dovremmo anche capire che Dio, mentre è la fonte dei beni, che sono oggetto dei nostri immediati desideri, è, però, più grande di questi beni e può prepararci dei beni che superano le nostre attese. Talvolta, invece, i beni da noi desiderati e programmati ci interessano di più di Dio e dei beni che Egli prepara. Di qui la nostra diffidenza o addirittura il rifiuto verso Dio, quando non abbiamo quei doni di vita, di salute, di serenità personale, familiare, sociale, che sono certamente importanti e che vanno umilmente richiesti a Dio, ma non ponendo l’esaudimento di questi desideri come condizione per credere in Lui.

Nei momenti del dolore la parola di Dio può splendere sulla nostra vita proprio come un richiamo all’essenziale: Dio ti parla, Dio ti è vicino, Dio è fedele: questo deve bastarti. La Bibbia, per il semplice fatto di esistere come parola di Dio, prima ancora che per i contenuti che ci propone, diventa un consolante viatico per tutti i momenti della vita. Ma anche i contenuti accendono luci di speranza. L’esempio dei credenti che si sono affidati a Dio, soprattutto l’esempio di Gesù, che aderisce al Padre fino alla morte, alimenta in noi un senso profondo di Dio, che è più grande dei beni da noi desiderati.

Inoltre la parola di Dio ci mostra che, mentre alcuni beni non ci vengono concessi o ci sono dolorosamente sottratti, altri beni più profondi ci vengono dischiusi: il coraggio, una più profonda solidarietà umana, un senso più umile della nostra fragilità, una maggiore vigilanza sui nostri desideri superficiali, una più fedele dedizione al nostro dovere, di là da facili gratificazioni, ecc.

Infine la parola di Dio accende in noi la speranza in quei beni misteriosi, ma reali e mirabili, che il Padre va preparando nel mondo nuovo per coloro che, uniti a Gesù Cristo, si sono totalmente affidati al Suo amore.

PASSIONE  DI GESU’ SECONDO MARCO

26Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. 27Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:

Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.

28Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». 29Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!». 30Gesù gli disse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». 31Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.

32Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». 33Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. 34Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».

35Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. 36E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». 37Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? 38Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 39Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. 40Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. 41Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. 42Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

43E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. 44Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». 45Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò. 46Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono.

47Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio. 48Allora Gesù disse loro: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. 49Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!».

50Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. 51Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. 52Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.

53Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. 54Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. 55I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. 56Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi. 57Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo: 58«Lo abbiamo udito mentre diceva: “Io distruggerò questo tempio, fatto da mani d’uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d’uomo”». 59Ma nemmeno così la loro testimonianza era concorde.