“Ali”

Tra cielo e terra

Giovedì scorso abbiamo celebrato la solennità dell’Ascensione e domenica prossima sarà Pentecoste!

Con il prefazio della Messa di giovedì abbiamo pregato dicendo che Gesù “ci ha preceduto nella dimora eterna per darci la sicura speranza che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria.” E l’orazione dopo la Comunione recita: “nello slancio della sua ascensione all’alto dei cieli il tuo Figlio, o Dio, ha potentemente tratto con sé anche noi”. San Paolo nella lettera agli Efesini si chiede: ”Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra?”

È una festa che non ci possiamo perdere!

Ci ricorda tutti gli anni che il Risorto non ha più un destino di disfacimento come il nostro corpo di carne ed ossa che abbiamo adesso! Ma, se ci ricordiamo che nel Battesimo anche noi “siamo risorti con Cristo”… la faccenda riguarda ciascuno di noi!!! Colui che è salito è proprio quello che è sceso: praticamente ha aperto un’autostrada tra il cielo e la terra! Questa festa è un segno che ci permette di portare nel cuore la certezza che non siamo stati inventati per tornare alla terra, ma abbiamo un destino di gloria.

Siccome va di moda… sarà dunque meglio ricordare che i cristiani non credono nella reincarnazione ma nella risurrezione!!!

Tutto questo è dono dello Spirito. Senza di lui non potremmo davvero capire nulla di Gesù e della sua vita, non potremmo vivere la Comunione, credere nella risurrezione e essere uomini nuovi…

L’Ascensione ci rimanda subito a Pentecoste: invochiamo con forza e fiducia lo Spirito perché ancora una volta soffi “come vento che si abbatte impetuoso” e risvegli in noi il desiderio del cielo!

don Lorenzo

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