“Ali”

Gioiosi perché in Comunione!

Il giorno della Prima Comunione non si scorda mai, un po’ come il primo amore! Forse perché è la prima festa in cui un bambino è consapevole di essere al centro dell’attenzione di un’intera Comunità, o forse perché sente parlare di questo giorno da quando inizia il catechismo, o forse perché… le motivazioni possono essere tante, in realtà. Ma visto con gli occhi dell’adulto, cioè dei genitori, dei nonni, dei parenti e degli amici più cari, questo giorno dovrebbe rimanere impresso indelebilmente nel cuore e nella mente semplicemente perché è il giorno in cui il proprio bambino può entrare in pienezza nella vita di fede e nella relazione con il Signore Gesù! E davvero non si può desiderare di meglio per un figlio, un nipote o un cucciolo d’uomo a cui ci sentiamo comunque strettamente legati.

Come abbiamo sottolineato infinite volte ai ragazzi e alle loro famiglie in questi 3 anni di catechismo, infatti, è solo l’amicizia con Gesù – coltivata giorno per giorno attraverso l’ascolto della sua Parola, la partecipazione all’Eucarestia e l’amore fraterno che lui ci ha comandato – che rende piena e realizzata la nostra vita, che ci immerge nel Bene e nella Gioia che tanto ricerchiamo, che illumina e sostiene i nostri passi. Tutto ciò abbiamo iniziato a sperimentarlo concretamente attraverso tante belle esperienze vissute insieme e di questo siamo grati al Signore; ma da oggi potremo viverlo ancora di più e ancora meglio! Che questo giorno di festa, allora, non sia vissuto semplicemente come una mèta agognata da tanti anni, ma anche come il punto da cui ripartire con uno slancio rinnovato nel cammino più bello che ci sia: quello del Popolo di Dio che vive la perfetta comunione con Lui e con i fratelli!

don Antonio

Tra cielo terra e Dio

Quando mi sono trovata in mano quell’opuscolo con tanto di titolo “viaggio-pellegrinaggio in Abruzzo” mi sono trovata un po’ in difficoltà.

Mi sono domandata più volte prima di decidere: vado? non vado?

Non ho viaggiato molto e di questa regione decisamente non ho sentito parlare molto, tranne che per il terremoto e la città de L’Aquila, per cui nella mia immaginazione ho subito pensato a un luogo insignificante e vecchio. Insomma un PALCOSCENICO di tristezza.

Alla fine la mia decisione: vado.

Il viaggio è iniziato alle 5 del mattino (per me alle 4). Un sonno! Meno male che Don Piero ha avuto un po’ di pietà e ci ha lasciati sonnecchiare beatamente prima di recitare il S. Rosario.

Il viaggio è stato ottimo, siamo arrivati tranquilli, pronti per assaporare e gustare la cucina locale.

Poi, come da programma, abbiamo dato il via alle visite…. e da qui ho avuto il primo sentore che qualcosa in me stava cambiando, e che forse quello che avevo pensato originariamente era tutto sbagliato.

Come un ORIZZONTE che si apre a poco a poco, così questa terra con tutti i suoi elementi, si è aperta a miei occhi, sbattendomi in faccia una realtà positiva e un’ondata di emozioni inaspettate, emozioni sia spirituali sia culturali, sia artistiche.

PRIMA TAPPA a Civitella del Tronto per il pranzo, poi a CAMPLI famosa per la (visita alla) SCALA SANTA (anno 1772), una scala in legno composta da 28 gradini da salire rigorosamente in ginocchio e pregando.

L’ho fatto, con non poca fatica. Mentre salivo ho chiesto solo “aiuto”, la mia preghiera si è alzata solo alla fine quando mi sono trovata davanti alla Madonna Addolorata che piange Suo Figlio Gesù.

Gesù, questo UOMO, lo avrei ritrovato faccia a faccia nella SECONDA TAPPA, nel Santuario del VOLTO SANTO a Manoppello, dove viene custodito un semplice fazzoletto di esile telo in bisso marino con l’impronta del suo viso. Questo volto umano di Dio, simile a una fotografia, una volta sovrapposto, corrisponde e combacia in tutte le sue misure al viso della Sacra Sindone di Torino, in tessuto di lino. Un volto appartiene a un Uomo vivo, risorto, l’altro a un Uomo morto.

Ed ecco la TERZA TAPPA, il MIRACOLO EUCARISTICO a Lanciano, un prodigio avvenuto nel sec. VIII d.C.  per il dubbio di un monaco sulla presenza reale di Cristo nell’Eucarestia. Durante la celebrazione della S. Messa, l’ostia diventa carne viva (Cuore completo nella sua struttura) e il vino si muta in Sangue vivo (completo di proteine e minerali). Tutto questo conservato e vivo per dodici secoli. Fenomeno straordinario, confermato anche dalla SCIENZA, che ha dato l’autenticità di questo miracolo. Unendo il sacro con il profano, Lanciano, questa piccola cittadina, è popolare per le sue FIERE, che in epoca Romana si svolgevano nel luogo dove oggi sorge la chiesa di S. Maria Maggiore nel quartiere di Civitanova.

Questa “ FULL IMMERSION” in storia,  arte, cultura e religione mi ha reso – e penso valga per tutti – decisamente più ricca a livello di fede e di emozioni spirituali. Proseguendo nel cammino ho trovato mare, tante conchiglie da raccogliere, cibi buoni, vento che piega gli alberi, tante preghiere recitate all’unisono con cuore e fede.

Da questo peregrinare cosa ho imparato o almeno… cercato di imparare?

A camminare con gli altri e condividere anche un pezzetto di cielo e di mare guardandolo dall’undicesimo piano.

Ricorderò sempre una persona che una volta mi disse: è importante andare e partecipare alla S. Messa, ma ancora più importante è fermarsi sul sagrato e relazionarsi con gli altri.

Grazie Don Piero! Grazie anche alla persona che ha consigliato questo viaggio!

E ancora grazie Don Piero perché ci hai guidati in silenzio, e anche con ironia, mentre fotografavi tutto, facendoci pregare e divertire, condividendo pioggia, freddo, sole, vento e grandi abbuffate e buonissimi confetti presi a Sulmona, patria di Ovidio. Grazie. Alla prossima!

Clelia Bazzini

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