“Ali”

Ceneri

Sarà capitato a tutti di rimanere incantati a guardare il fuoco in un camino o in un falò… ceppi di legna robusta e possente in poco tempo diventano un mucchietto di cenere, polverina grigiastra quasi impalpabile.

Oggi la riceviamo sulla testa. Proprio per metterci bene in testa che ciò che ci appare consistente può rapidamente disfarsi. E che conviene, quindi, allenarsi a scoprire ciò che non muore!

Anche quest’anno ascoltiamo le parole classiche di questo allenamento spiegate da papa Francesco: “Digiunare, cioè imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazione di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore, che può colmare il vuoto del nostro cuore. Pregare per saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia. Fare elemosina per uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene. E così ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore, quello di amare Lui, i nostri fratelli e il mondo intero, e trovare in questo amore la vera felicità.”

Allora prendiamo seriamente questo gesto e riconosciamo di aver proprio bisogno di un po’ di allenamento. Siamo tutti davvero fuori forma! Buona quaresima.

dL

Casa mia

“Come tanti parrocchiani sono preoccupata dalle notizie che riguardano la situazione finanziaria della nostra parrocchia”. È l’inizio di una mail che ho ricevuto. Peccato che sia una sola!

Io vorrei credere a questa signora, ma se devo essere sincero mi trovo un po’ da solo in questa preoccupazione. È vero che da novembre ad oggi abbiamo raccolto 30mila euro, ma per restituirli a chi ce li aveva prestati 5 anni fa. E così abbiamo fatto. Quindi non li abbiamo più.

Oggi sul conto corrente della Parrocchia ci sono 10.776 euro, ma entro il 31 marzo (cioè entro 20 giorni) dobbiamo pagare 14.374 euro di gas, 5.287 di gasolio, 10.460 di Assicurazione (obbligatoria), 4.791 di Tari e 2.095 per altre spese non rimandabili (tra cui lo stipendio di Zenon). Totale: 37.007. Mancano 26.231 euro. Da trovare in 20 giorni.

In più, come ho già scritto, abbiamo ricevuto l’ingiunzione da parte del Comune di sostituire la  caldaia a gasolio entro 30 giorni (già passati) dalla notifica. Abbiamo chiesto di poter fare il lavoro entro l’estate…

Anche un bambino delle elementari capisce che così non si può andare avanti.

Perché qui non si tratta di cose straordinarie (come il tetto, che stiamo cercando di sanare con “torniamo a galla”), ma di spese ORDINARIE!

Significa che ORDINARIAMENTE dovremmo raccogliere nelle offerte almeno quanto basta per coprire le spese.

Quello che succede è che molte persone della parrocchia fanno colazione al bar e spendono 2 o 3 euro (10 alla settimana), ma in chiesa mettono 50 centesimi. Molti “escono a bere qualcosa” e spendono 20 euro alla settimana, ma in chiesa mettono 50 centesimi; tutti prendono una pizza e una birra con gli amici e spendono 15 euro, ma in chiesa mettono 50 centesimi; tutti fanno la spesa e sanno benissimo che ogni settimana vanno via circa 100 euro, ma in chiesa mettono 50 centesimi; e tutti sanno quanto sono le spese condominiali…

In più ci sono molti che vengono in oratorio e al catechismo, ma in chiesa non ci vengono (!!!) e quindi non mettono proprio niente!!!

Ho pensato che una soluzione ci può essere: una “sottoscrizione a vita” per la Parrocchia di 10 euro alla settimana per tutte le famiglie che vengono in chiesa. Perché ognuno possa dire realmente: questa è casa mia! Diversamente ci stiamo raccontando storie!

Se TUTTI lo facessero i conti tornerebbero. Ci state? È una domanda seria!

Se invece qualcuno conoscesse un’altra matematica, me la insegni!

don Lorenzo

Battesimi social

Nasce dal gruppo dei genitori che si sono preparati al Battesimo dei loro bambini ed è una bella opportunità per tutte le famiglie che hanno bimbi da 0 a 6 anni. Un modo concreto per essere davvero Comunità. Prossimo appuntamento: sabato 30 marzo ore 15.30 in Oratorio!

Vivendo in una città come Milano, a volte ci si domanda cosa voglia dire fare comunità. Soprattutto in un’epoca (e un quartiere) dove tutto è molto social, ma non si capisce bene cosa voglia dire; in cosa si traduca questa volontà di condividere bisogni ed esperienze. Da cristiani siamo chiamati ad andare un po’ oltre l’apparenza del social, a fare una cosa rivoluzionaria: essere concreti. Vedere la realtà, le persone che vivono intorno a noi, e cercare di capirla e di plasmarla. Nel nostro piccolo, come comunità, ci abbiamo provato anche sabato scorso con la Merenda in famiglia. L’idea nasce da una considerazione semplice: guardandoci intorno per strada e in chiesa (osservare la realtà, remember) vedevamo tante coppie giovani, con figli piccoli, che però non si conoscevano tra di loro, pur vivendo nella stessa zona e dovendo affrontare le stesse difficoltà. Ci sarebbe piaciuto conoscerle, anche solo per condividere i mille dubbi che tutti abbiamo come genitori. Ci servivano solo due cose: un momento e un luogo, per incontrarsi, conoscersi e iniziare a cementarla per davvero questa benedetta comunità. Trovati quelli, grazie a don Lorenzo e don Antonio, il resto è stato semplice: torte fatte in casa, coca-cola, dolcetti, musica, palloncini. Un po’ di giochi per terra e un po’ di animazione che piace ai bimbi. Ma soprattutto un po’ di tempo per fare due chiacchiere, sapere cosa fa nella vita quel ragazzo o quella ragazza che avevi già visto in giro ma non sapevi chi fosse. Un po’ di tempo per far incontrare e conoscere i nostri figli. Alla fine ci siamo divertiti, abbiamo passato un pomeriggio insieme, anziché ognuno per i fatti propri. Una bella sensazione, tanto che a breve ripeteremo l’esperienza, magari estendendo l’invito anche a chi vuole semplicemente divertirsi un po’ giocando con i bimbi, regalando a noi genitori mezz’ora di relax (Marta e Chiara hanno già dato il buon esempio!). Qui accanto vedete le foto, la prossima volta aspettiamo anche voi, per essere finalmente social, per davvero.

Davide e Mariangela

Consiglio… nel territorio!

Mi è accaduto spesso di far parte di associazioni e istituzioni. Per due mandati sono stato eletto nel Consiglio Pastorale della Comunità pastorale, esperienza per molti versi arricchente. Cerco di spiegarne il perché a chi si accinge a ricevere il testimone.

I compiti di un consigliere non sono facilmente definibili, ma proprio per questo mi sono parsi, fin dal primo momento, estremamente interessanti. Oltre alla frequentazione delle funzioni religiose, un requisito è la conoscenza del luogo in cui si vive da diversi anni. Importante, anche l’impegno in attività delle parrocchie: dal catechismo al doposcuola, dall’assistenza caritativa alla semplice conoscenza di situazioni socialmente problematiche. Proficuo, infine, il contatto con realtà istituzionali o volontarie anche laiche, con il quale ognuno – secondo le proprie possibilità e competenze – collabora, come alcuni consiglieri. Nel mio caso, ho operato per molti anni nella scuola dell’obbligo e frequento tuttora realtà socialmente e culturalmente impegnate nel territorio.

Dare il proprio contributo al Consiglio Pastorale vuol dire – dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II – confrontarsi con altre realtà, pastorali e/o istituzionali di una metropoli socialmente e culturalmente variegata come Milano, in quartieri problematici ma anche stimolanti, intorno a viale Monza e via Padova.

Spesso i consiglieri condividono con i sacerdoti la visita alle famiglie per la benedizione natalizia. È un momento che, a prescindere dall’età, dal paese di provenienza, dal credo religioso, permette una migliore conoscenza tra persone che vivono fianco a fianco.

Questi compiti offrono a chiunque la possibilità di rendere concreto un incarico la cui matrice è spirituale ma non per questo astratta, come ci ha insegnato in passato il Cardinal Martini e ora Monsignor Delpini.

Roberto Carusi

SanNoLo

Cosa avete da fare il 27, 28 e 29 Marzo?

Lo sapevate che al Cinema Beltrade torna, alla sua terza edizione, SanNoLo – Festival (semiserio) della canzone a NoLo.

Una vera e propria competizione canora.

L’idea, nata da un gruppo di amici davanti a una birra in piazza Morbegno, in tre anni, si è trasformata nell’evento più atteso e amato del quartiere. Protagonista del Festival la musica e gli artisti che si esibiranno rigorosamente dal vivo.

Tutto a SanNoLo è semiserio tranne il concorso: a giudicare gli inediti in gara, infatti, una giuria popolare, una giuria di qualità ed una giuria dai poteri speciali.

Molti VIP hanno voluto esser presenti sul palco di SanNoLo in qualità di ospiti “inter-nazionali”: Arisa, Victoria Cabello, gli Shazami (Federico Russo e Francesco Mandelli) e Federico Basso e Davide Paniate di Zelig.

Chi ci sarà quest’anno? Se non avete comprato i biglietti venite lo stesso al Barbrillo durante le tre serate, ci sarà da divertirsi.

Seguite questi ragazzi su

https://m.facebook.com/festivalsannolo/

Scarica Ali_022_10-03-2019.pdf