Parola

Giovedì della settimana della penultima domenica dopo l’Epifania

«Non sta forse scritto:
“La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».

Ladri! Certamente il problema non erano i venditori di colombe…
dL


LETTURA
Lettura del libro della Sapienza 14, 12-27

L’invenzione degli idoli fu l’inizio della fornicazione,
la loro scoperta portò alla corruzione della vita.
Essi non esistevano dall’inizio e non esisteranno in futuro.
Entrarono nel mondo, infatti, per la vana ambizione degli uomini,
per questo è stata decretata loro una brusca fine.
Un padre, consumato da un lutto prematuro,
avendo fatto un’immagine del figlio così presto rapito,
onorò come un dio un uomo appena morto
e ai suoi subalterni ordinò misteri e riti d’iniziazione;
col passare del tempo l’empia usanza si consolidò
e fu osservata come una legge.
Anche per ordine dei sovrani
le immagini scolpite venivano fatte oggetto di culto;
alcuni uomini, non potendo onorarli di persona perché distanti,
avendo riprodotto le sembianze lontane,
fecero un’immagine visibile del re venerato,
per adulare con zelo l’assente, come fosse presente.
A estendere il culto anche presso quanti non lo conoscevano,
spinse l’ambizione dell’artista.
Questi infatti, desideroso senz’altro di piacere al potente,
si sforzò con l’arte di renderne più bella l’immagine;
ma la folla, attratta dal fascino dell’opera,
considerò oggetto di adorazione
colui che poco prima onorava come uomo.
Divenne un’insidia alla vita il fatto che uomini,
resi schiavi della disgrazia e del potere,
abbiano attribuito a pietre o a legni il nome incomunicabile.
Inoltre non fu loro sufficiente errare nella conoscenza di Dio,
ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza,
a mali tanto grandi danno il nome di pace.
Celebrando riti di iniziazione, infanticidi o misteri occulti
o banchetti orgiastici secondo strane usanze,
non conservano puri né la vita né il matrimonio,
ma uno uccide l’altro a tradimento o l’affligge con l’adulterio.
Tutto vi è mescolato:
sangue e omicidio, furto e inganno,
corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro,
sconcerto dei buoni, dimenticanza dei favori,
corruzione di anime, perversione sessuale,
disordini nei matrimoni, adulterio e impudicizia.
L’adorazione di idoli innominabili
è principio, causa e culmine di ogni male.   

SALMO
Sal 15 (16)

    ® Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Moltiplicano le loro pene
quelli che corrono dietro a un dio straniero. ®

Io non spanderò le loro libagioni di sangue,
né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. ®

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi:
la mia eredità è stupenda.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. ®

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. ®
  
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. ®


VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Marco 11, 15-19

In quel tempo. Il Signore Gesù e i suoi discepoli giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, Gesù si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo:
«Non sta forse scritto:
“La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.