Fiducia delle famiglie o fiducia nelle famiglie… nella festa della famiglia tutte le famiglie hanno fiducia perché siamo un’unica famiglia. Se non vi piace il giro di parole… inventatene pure un altro!
È vero che c’è anche chi continua a dire e a fare esattamente il contrario, purtroppo! Ma è anche vero che sia al catechismo che nelle scuole e perfino negli asili i bambini imparano fin da piccolissimi a disegnare meravigliosi girotondi in cui tutti si danno la mano e sono tutti amici. Il problema, però (come spesso capita!), non è la teoria, ma la pratica.
A Messa preghiamo (perché – non dimentichiamolo! – quando il prete prega, pregano tutti, insieme lui!) con queste parole: “a noi, che ci nutriamo del corpo e del sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito”, oppure così: “per la comunione al corpo e al sangue di Cristo, lo Spirito santo ci riunisca in un solo corpo”. Ma se quello che “ha fatto la comunione” davanti a te ti chiedesse di dormire a casa tua stasera… un solo corpo e un solo spirito?!
Ecco: iniziamo dal pranzo, d’altra parte “fare la comunione” è mangiare insieme. O no?! Quindi… tutti d’accordo: la teoria non fa una piega. Poi per la pratica saremmo in grado di presentare mille scuse credibilissime, come gli invitati al banchetto della parabola che ha raccontato Gesù.
Ma questa volta proviamo a dirci: perché no?!
Forse è la volta buona per regalarci una gioia: davvero siamo fratelli! Davvero è possibile rendere reale e viva quella comunione che “facciamo” a Messa. Forse sarebbe meglio dire che in chiesa la celebriamo, ma è nella vita che la facciamo. O ameno ci proviamo!
don Lorenzo
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